Salute mentale a rischio per i bambini in Ucraina: “Questo è quello che riportano nei loro disegni”
Senza dover arrivare ad oltre venti giorni di conflitto, in Ucraina le conseguenze delle guerra stanno avendo ripercussioni psicologiche piuttosto evidenti anche sui bambini. Secondo alcuni esperti presenti sul posto, raggiunti dal The Guardian, la stabilità mentale dei bambini ucraini è particolarmente a rischio, avrebbero bisogno di un supporto costante, "affinché i traumi possano trasformarsi in resilienza", ma molto spesso la necessità di lasciare villaggi e città per oltrepassare il confine, non permette loro di fermarsi e di metabolizzare quanto sta accadendo.
I centri di supporto psicologico a Leopoli
A pochi giorni dall'invasione russa in Ucraina, l'amministrazione militare del paese chiese che fosse istituito un centro di supporto psicologico presso la stazione ferroviaria di Leopoli, prevedendo la crisi che sarebbe scoppiata nell'immediato. Dal 26 febbraio in poi, infatti, migliaia di donne e bambini sono arrivati al confine con la Polonia, dove si è manifestata subito la necessità di far arrivare medici e psichiatri, per sostenere gli sfollati in arrivo giorno dopo giorno. Come ha raccontato più nel dettaglio alla testata britannica dal dottor Orest Suvalo, che gestisce il centro di supporto psichiatrico: "La prima settimana è stata molto difficile. C'erano persone in arrivo da Kiev e Kharkiv che mostravano segnali critici di angoscia. Molti bambini, ma anche adulti, erano in preda al panico, alla ricerca di rifugi e autobus per la Polonia".
Panico particolarmente diffuso proprio tra i bambini, che secondo i medici e operatori sanitari presenti a Leopoli, già riportano i segni di traumi significativi. Lo racconta Viktor Balandinin, psicologo dell'ONG ucraina Osonnya:
Ho visto bambini qui con sintomi catatonici, in cui si bloccano e non reagiscono a nessuna stimolazione esterna. Molti di loro hanno smesso di parlare, altri non possono muovere le mani o le dita. Si bloccano e basta.
Un vero e proprio allarme, quindi, che deve essere arginato con tutti i mezzi possibili, dal momento che come raccontano i medici al The Guardian, molto spesso il tempo per stabilire una vera e propria diagnosi è davvero poco, soprattutto per iniziare una terapia che possa in qualche modo lenire gli effetti di uno sfollamento improvviso, dei bombardamenti e del caos provocato dall'invasione russa che ha provocato, sin dall'inizio del conflitto, la morte di 90 bambini.
Nei disegni dei bambini c'è la guerra
Se gli adolescenti affrontano con una consapevolezza diversa gli avvenimenti di queste settimane, pur rischiando di isolarsi e interiorizzare un dolore e uno sgomento che sentono di non poter esternare, per i bambini non mancano delle iniziative di ristoro e di gioco. Nel Museo Franko di Leopoli, il suo direttore Bohdan Tykholz, ha rivelato che ogni giorno accoglie circa mille bambini nel teatro che gestisce con un team di psicologi infantili, artisti, musicisti e insegnanti, affinché possano vivere più serenamente questi giorni di angoscia e paura. Una paura che, però, molti hanno già interiorizzato, come rivela la direttrice di una libreria di Leopoli, Kateryna Sukhorebska: "Disegnano bombe e carri armati, perché è quello che vedono con i loro occhi. Ma c'è anche speranza nei loro disegni, e l'augurio di pace e vittoria".