Salta l’udienza, l’assassino di Erika Petri resta ai domiciliari, ira dei genitori: “Viviamo un incubo”
Resterà ai domiciliari almeno fino a gennaio Dimitri Fricano, l’uomo di 37 anni condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio di Erika Petri, uccisa nel 2017 con 57 coltellate a Biella. L’udienza del Tribunale di sorveglianza di Torino, chiamato a decidere sulla possibile revisione della misura, infatti non si è tenuta e tutto è stato rinviato al prossimo anno.
L’appuntamento era stato fissato per il 7 novembre ma, per motivi organizzativi, la discussione in aula è saltata e così per l’uomo è arrivata la proroga provvisoria dei domiciliari. Una decisione che amareggia ancora una volta i genitori e la famiglia di Erika Petri che hanno sempre contestato la scelta dei domiciliari per l’uomo.
“Viviamo un incubo” hanno dichiarato Tiziana Suman e Fabrizio Preti a La Stampa, senza nascondere il dolore per una mancata decisione che, a loro modo di vedere, denoterebbe mancanza di attenzione al tema e al caso. “Pensano solo alla sua salute fisica e mentale e nessuno pensa a noi che abbiamo vissuto l’inferno” hanno aggiunto.
La misura meno restrittiva era stata concessa a Fricano circa un anno fa dallo stesso Riesame per motivi di salute dopo sei anni passati in carcere. Per i giudici le sue condizioni sono incompatibili con la detenzione in cella in quanto affetto da un problema di obesità cronica e quindi lo hanno rispedito a casa dei genitori a Biella. “Sono uscito di testa e sono diventato 200 chili” aveva detto Fricano.
Una misura provvisoria fissata per un tempo totale di un anno ma che ora si prolungherà ulteriormente. La conseguenza peggiore per i genitori di Erika Petri è la possibilità di incontrarlo in giro, cosa già accaduta nel gennaio scorso. I giudici infatti gli hanno concesso alcune ore di libertà per cure mediche e incombenze necessarie. “Ero in compagnia di amici che mi hanno trattenuto e portato da un'altra parte. Questo non è giusto, non è giustizia” aveva detto Fabrizio Preti.
I legali di Fricano intanto hanno già richiesto il prolungamento dei domiciliari anche per tutto il nuovo anno ritenendo che la salute dell’uomo non sia migliorata nonostante le cure in ospedale.