Salsiccia secca richiamata dal commercio per rischio salmonella: l’allerta del Ministero
Un lotto di salsiccia secca è stato ritirato dal commercio per rischio microbiologico a causa della possibile presenza di salmonella nella carne. Lo rende noto il Ministero della salute attraverso il portale web dedicato agli Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori. Il richiamo riguarda la salsiccia secca stagionata venduta sfusa a marchio "Il Baroncino".
Come spiega l'avviso di richiamo datato 9 settembre, ma pubblicato solo oggi 11 settembre sul portale del Ministero della salute, il ritiro dal commercio riguarda solo un lotto si salsiccia: quello con il numero E2 e il termine minimo di conservazione fissato a 90 giorni dalla data di produzione.
Le salsicce secche interessate dal richiamo sono prodotte dall’azienda Salumificio Perugino Il Baroncino Snc nel proprio stabilimento di Resina, a Perugia (marchio di identificazione IT 9-3340/L CE). Le salsicce ritirate dal commercio per possibile contaminazione da Salmonella sono vendute sfuse con peso variabile tra 80 e 100 grammi ciascuna.
Il prodotto alimentare invenduto è stato già ritirato dal commercio. Per chi eventualmente fosse in possesso delle salsicce secche con il numero di lotto e il termine minimo di conservazione sopra indicati, però, la raccomandazione dell'azienda è di non consumare il prodotto in via cautelare e di restituirlo al punto vendita d’acquisto.
La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti. Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. La salmonellosi nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero. La gravità dei sintomi infatti varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale fino a forme cliniche più gravi che si verificano soprattutto in soggetti fragili.