Salmonella nel salamino piccante. L’allerta del Ministero: “Non consumate questo prodotto”
Possibile presenza di Salmonella. Questo il motivo che ha spinto il Ministero della salute a diffondere il richiamo a scopo precauzionale di un lotto di salamino piccante. Il prodotto interessato è venduto in confezioni sottovuoto da 200 g, 300 g, 1,5 kg e 2 kg, con il numero di lotto 000031 e tutte le scadenze. Il salame è venduto in confezioni sottovuoto da 200 g, 300 g, 1,5 kg e 2 kg, con il numero di lotto 31. Il salamino piccante è prodotto dall’azienda Roberto Azzocchi Srl, nello stabilimento di Ariccia. Si raccomanda di non consumare il prodotto interessato e di restituirlo al punto vendita d’acquisto.
I precedenti ritiri analoghi – Non si tratta certo del primo ritiro di questo tipo. A dicembre il Ministero della salute aveva diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di salame nostrale a marchio “La Bottega di Adò” sempre per la presenza di Salmonella. Il prodotto interessato dal provvedimento era venduto in formato da 800 grammi e faceva parte del lotto 170893.Il salame nostrale era prodotto dall’azienda “La Bottega di Adò” nello stabilimento di via Nerino Garbuio a Montignoso (Massa-Carrara). In precedenza il richiamo aveva riguardato il salame piccante prodotto dal Salumificio Del Nera, in provincia di Perugia, prodotto in data 18 agosto 2017. La scadenza è il 18 aprile 2018.
Svezia, salmonella nel salame italiano: 17 in ospedale – C’è da dire che qualche giorno anche in Svezia è scattato l’allarme salmonella a causa di un salame al tartufo prodotto in Italia dal salumificio Aliprandi. L’Agenzia di sicurezza alimentare nazionale avrebbe contato che già 17 cittadini hanno contratto l’infezione batterica nel periodo tra novembre e gennaio. Le analisi hanno riscontrato al presenza del batterio in una confezione di salame al tartufo prodotto dal salumificio Aliprandi e importato in Svezia da Eric Österqvist AB. Il ceppo epidemico individuato è il Monofasico Salmonella Typhimurium: si tratta di uno dei sierotipi più comuni che rappresentano circa un quinto dei 2.200 casi segnalati nel Paese scandivano nel 2016. In Svezia, ci sono state cinque notifiche RASFF dal 2016 al 2018 su Salmonella e salame.