Sale la protesta degli indignados italiani: scontri a Bologna e Roma
Prove di I-Day in tutta Italia. A Roma, Milano, Bologna e Napoli ieri si è assistito in parte a ciò che accadrà sabato, 15 ottobre, quando la protesta degli indignados, partita dalla Spagna, toccherà il suo apice. In tutto il mondo, da New York a Londra (dove sarà occupata la Borsa), precari e studenti che protestano contro gli effetti della crisi economica mondiale scenderanno in strada per «chiedere — così recita la lettera dai scritta dai ‘Draghi ribelli’ con destinatario il capo dello Stato, Napolitano — un nuovo sistema di garanzie che non metta le generazioni l’una contro l’altra .Basta alla dittatura delle banche, adesso si riparta dai giovani». Alcuni studenti della Sapienza ieri sono stati accompagnati dalla Digos al Quirinale per portare al Presidente della Repubblica – ieri alle prese anche con questioni politiche altrettanti delicate – il manifesto del movimento, in cui si chiede al Colle di agire per rendere partecipi dei diritti e del benessere nazionale anche i giovani, che invece vengono messi da parte. «Sarebbe un atto di semplice giustizia fare in modo – scrivono i “draghi” – che non siano sempre gli stessi a pagare questa crisi Siano, piuttosto, coloro che l’hanno prodotta a pagare, attraverso una tassazione delle rendite finanziarie, delle transazioni, dei patrimoni mobiliari e immobiliari».
Così, sulla scia di “Occupy Wall Street”, gli indignados italiani hanno lanciato “Occupiamo Banca d’Italia”. E il clima si è fatto subito infuocato. Davanti alla sede di Bankitalia a Bologna un centinaio di persone (tra studenti e attivisti dei centri sociali) sono state caricate dalla polizia quando hanno tentato l'ingresso nella sede dell'Istituto di credito, per consegnare una missiva «all'attenzione dei direttori della Banca centrale italiana e europea Mario Draghi e Jean Claude Trichet», che voleva essere una «risposta provocatoria», hanno spiegato, alla lettera inviata dalla Banca centrale europea, lo scorso agosto, al governo italiano. Nei tafferugli una ragazza di 23 anni è stata ferita alla bocca e portata all’ospedale. Dodici gli agenti contusi. Il corteo, guidato simbolicamente dalla statua di “Santa Insolvenza”, è poi proseguito negli Uffici giudiziari di pignoramenti e protesti che si trovano nei pressi di via Castiglione.
Anche Roma è stata presa d'assalto dai manifestanti: bloccato il traffico in via del Corso, al grido di «via la casta da Montecitorio». Tensione in piazza Santi Apostoli, nei pressi di Piazza Venezia, dove sono stati segnalati disordini con i funzionari di polizia.
Clima più disteso a Napoli, dove gli indignados partenopei hanno preparato una spaghettata «con gli ultimi soldi rimasti» davanti alla sede della Banca d’Italia. Anche a Milano non ci sono stati incidenti. A Firenze, esibito uno striscione con lo slogan «Ama la vita, odia le banche».
Sabato a Roma la situazione però sarà diversa: per “La giornata internazionale della rabbia“ si attendono circa 150mila persone (secondo gli organizzatori) che arriveranno nella Capitale da diverse zone del Paese, oltre che dall'estero. Il tam tam sui social network, attraverso lo slogan “Yes, we camp“, è partito già da diverse settimane. L’idea è quella di coinvolgere il maggior numero possibile di “indignados” da Regno Unito, Francia, Germania, Russia, Stati Uniti, Olanda, Tunisia e vari paesi nel Sudamerica per protestare «contro le politiche dell'Unione Europea e del governo», scrive il movimento Ateneinrivolta, «contro il debito, riprendendoci le strade e facendo sentire la nostra voce contro la dittatura finanziaria imposta dalla Troika formata da Bce, Fmi e Commissione Europea – prosegue il comunicato – Pensiamo che queste date siano solo un inizio di mobilitazione che dovrà necessariamente andare oltre, innescare una dinamica di mobilitazione permanente imparando dagli esempi greci e dagli Indignados spagnoli».
Massima allerta da parte delle istituzioni: «Siamo pronti a fronteggiare qualunque tipo di situazione», fa sapere il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro.