Safiya, morta a un anno schiacciata dall’auto del nonno a Ponso: “Abbiamo sentito le urla”
È lutto a Ponso, nel Padovano, per la morte della piccola Safiya Bouchakoul, la bimba di un anno e mezzo schiacciata dalla macchina del nonno che stava facendo retromarcia nel cortile di casa senza accorgersi della presenza della nipotina. Una tragedia immane per questa famiglia, originaria del Marocco ma da anni residente in Veneto, al punto che la mamma della vittima è stata trasferita in ospedale a Schiavonia dopo l'incidente perché colta da malore, ma dimessa poco dopo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Safiya stava giocando nel cortile di via Santa Lucia quando il nonno, 55 anni, l'ha travolta effettuando una manovra con la sua autovettura, una Vw Passat. Il 118 e l'elisoccorso sono subito arrivati sul posto, ma non c'era purtroppo più nulla da fare: è morta su colpo.
Il nonno della piccola è stato denunciato per omicidio colposo dai carabinieri di Este. L'uomo è subito accorto di quant'era accaduto ed ha chiamato il 118, mentre dalla casa, usciva la madre della piccola richiamata dalle urla di disperazione dell'uomo. "Ero qui in casa quando è successo l'incidente ma non ho sentito botte né frenate. Solo le urla della mamma", ha raccontato un vicino di casa al Gazzettino, aggiungendo: "Sono corso fuori, ma la famiglia aveva già chiamato i soccorsi. L'elisoccorso è atterrato proprio qui di fronte aggiunge indicando il campo d'erba dall'altra parte della strada. Il nonno era sempre gentile con lei, la prendeva in braccio. Si vedeva che le voleva bene". I militari, che hanno posto sotto sequestro la vettura, hanno avviato gli accertamenti per ricostruire la dinamica dell'incidente. Tante, infatti, sono le domande a cui stanno cercando di dare risposta in queste ore. In primis, non è ancora ben chiaro se la piccola fosse già nel cortile o se fosse uscita dalla porta di casa, fermandosi proprio dietro l'auto del nonno. Un aspetto questo che i gli inquirenti stanno cercando di verificare e che potrebbe portare il magistrato a ipotizzare una responsabilità anche nei confronti dei genitori, due trentenni che hanno perso la loro unica figlia. "È una cosa spaventosa. Da genitore non riesco a immaginare il dolore che si prova per la morte di un figlio", è stato infine il commento del sindaco, Matteo Chiodin.