Ryan, domani la perizia sull’auto del compagno della nonna: “Ma sarà difficile avere risposte”
Mentre arrivano buone notizie dall'ospedale Gaslini di Genova, continuano le indagini per capire cosa sia successo a Ryan, il bimbo di 6 anni di Ventimiglia ricoverato dallo scorso dicembre a causa di alcune lesioni che l'avevano ridotto in fin di vita.
Per quei fatti restano indagati la nonna paterna e il suo compagno. Quest'ultimo ha negato di aver picchiato il nipote acquisito ed anche la Procura di Imperia ha affermato, in una nota diffusa nei giorni scorsi, che quelle lesioni "non paiono ricondurre a condotte volontari di percosse o maltrattamento".
Insomma, ancora non si è riusciti a capire cosa sia successo a Ryan lo scorso 19 dicembre. Intanto, è in programma domani, giovedì 26 gennaio, una perizia per verificare l’eventuale presenza di tracce di sangue o altre tracce organiche nell’auto del compagno della nonna del bambino. Anche se Luca D'Auria, avvocato della mamma del piccolo, Elena, ha qualche dubbio a riguardo.
"Analisi di questo genere cosa ci possono dire? Credo sia molto difficile avere delle risposte. Anche se si trovassero tracce di dna, bisognerebbe rintracciarne l'origine e la datazione. Come si fa a dire che quella traccia biologica è stata lasciata proprio quel giorno e come la si fa a mettere in correlazione con la dinamica del reato?", ha detto il legale a Fanpage.it.
Le domande sulla vicenda sono ancora tante. Secondo quanto ricostruito finora il bambino quel giorno era stato alcune ore col papà la mattina perché i nonni avevano portato il fratellino a scuola e lui sarebbe stato febbricitante. Dopo mezzogiorno è stato incrociato da un vicino di casa nel cortiletto, dove è stato consegnato al compagno della nonna. La successiva notizia che abbiamo riguarda l'arrivo dell'elicottero a Bordighera. La mamma – ha precisato l'avvocato – sarebbe stata avvertita del fatto avvenuto senza preoccupazione: "Si è fatto male al braccio dalla sorella del papà".
"La ricostruzione che va per la maggior è che li bambino sia caduto dalla macchina del compagno della nonna – ha continuato D'Auria -. Se questa ricostruzione fosse vera bisognerebbe capire quali sono gli elementi che l'avvalorano. In altre parole, come si prova questa storia del "capitombolo dall'auto"? Secondo me, c'è un grosso tema di diritto di famiglia, su cui dovrebbe essere incentrato il focus dell'intera vicenda".
Secondo l'avvocato della mamma di Ryan, "bisogna capire quale sia la capacità genitoriale di questo nucleo familiare. Se il bambino è caduto, allora bisogna capire se chi era con lui ha messo in atto tutti i presidi necessari per la sua sicurezza. Anche se si fosse trattato di un episodio sfortunato, se il bambino avesse aperto inavvertitamente la portiera dell'auto e fosse caduto, si deve capire se è stato fatto di tutto per tutelarlo, al di là del reato. Fuori da questo nodo, resta solo il tentato omicidio. E cambierebbe tutto".