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Guerra in Ucraina

Russia Ucraina, Zelensky firma richiesta adesione a Ue. Bruxelles: “Non è all’ordine del giorno”

Il presidente ucraino Zelensky ha firmato la richiesta ufficiale di adesione del Paese all’Unione Europea. Da Bruxelles frenano: “Non è all’ordine del giorno”.
A cura di Davide Falcioni
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Nel primo giorno di negoziati tra Russia e Ucraina il presidente Zelensky ha firmato la richiesta ufficiale di adesione del Paese all'Unione Europea. La mossa del leader di Kiev è stata resa nota dalla pagina Twitter ufficiale del Parlamento ucraino, che parla esplicitamente di "momento storico". "Ci appelliamo all'Unione Europea per l'adesione immediata dell'Ucraina con una nuova procedura speciale. Siamo grati ai nostri partner per essere stati con noi, ma il nostro sogno è stare con tutti gli europei e, soprattutto, di essere uguali a loro", ha dichiarato Zelensky. Secondo il presidente ucraino, "gli europei capiscono che i nostri soldati stanno combattendo per il nostro Stato, e quindi per l'intera Europa, per la pace, per tutti i paesi dell'Ue, per la vita dei bambini, l'uguaglianza, la democrazia".

L'UE frena: "Adesione di Kiev richiederà molti anni"

La richiesta di adesione all'Unione Europea è arrivata alla fine della prima giornata di negoziati di pace con la Russia, e in attesa di un "secondo round" atteso per i prossimi giorni. Anche per questi da Bruxelles frenano, almeno per il momento, le mire di Kiev: "Oggi questo non è all'ordine del giorno, credetemi. Dobbiamo lavorare su cose più pratiche. L'adesione è qualcosa che richiederà, in ogni caso, molti anni e dobbiamo fornire una risposta per le prossime ore. Non per i prossimi anni, ma per le prossime ore", ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa Ue in videoconferenza. Da Berlino la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha confermato: "Tutti siamo consapevoli che un'adesione all'Ue non è qualcosa che si possa fare in alcuni mesi", un obiettivo del genere "si porta dietro un profondo e intenso processo di trasformazione", ha aggiunto la numero uno della diplomazia del governo guidato da Olaf Scholz. Baerbock ha poi sottolineato che "l'Ucraina è una parte della casa europea e l'Ue è sempre stata una casa dalle porte aperte, da parte non nostra non c'è chiusura". A detta della ministra degli Esteri di Berlino, "oltre all'Ue ci sono molte istituzioni volte ad impegnarsi per la pace e la sicurezza sul continente europeo".

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