Runner morto in Trentino, Andrea Papi forse ucciso da un orso: si è difeso con un bastone
Sarà l’autopsia a svelare com'è morto Andrea Papi, il runner di 26 anni trovato senza vita nei boschi del monte Peller, sopra l'abitato di Caldes, in Trentino. Ma con il trascorrere delle ore sembra essere sempre più probabile che l'uomo sia stato aggredito e ucciso da un orso. Nelle vicinanze del cadavere è stato rinvenuto un ramo sporco di sangue. Probabilmente l’arma usata dal 26enne, a mo' di bastone, per la sua ultima disperata difesa.
Quel ramo sarà analizzato dai tre periti nominati dalla procura della Repubblica di Trento insieme a tutti gli oggetti ritrovati nel bosco di Caldes. La magistratura ha aperto un fascicolo modello 45 senza reati e senza indagati.
Andrea, appena laureato in scienze motorie, era andato a correre per il solito allenamento nel bosco. A lanciare l'allarme è stata la sua compagna che si era preoccupata perché non lo aveva visto rientrare.
Il corpo senza vita del ragazzo è stato ritrovato solo nel cuore della notte, intorno alle 3, sotto il ciglio della strada forestale in località Contre, ai piedi della malga, in mezzo agli arbusti. Prima i forestali intervenuti e poi i sanitari hanno notato che sul corpo di Andrea Papi erano presenti profonde ferite, graffi sulla schiena, sul volto e una grave ferita sul ventre.
Tutte evidenze che sembrano confermare l’ipotesi di un’aggressione, la risposta potrebbe arrivare già nella giornata di oggi. E appena i riscontri scientifici saranno ufficiali il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ordinerà cattura e abbattimento dell’esemplare, individuato dalle analisi genetiche.
"Una tragedia annunciata, volevano il morto e ora ce l'hanno" ha detto la madre di Andrea. Un mese fa un altro orso, poi identificato con Mj5, un maschio di 18 anni, aveva aggredito un escursionista nei pressi di malga Mandriole, in val di Rabbi, che si trova a pochi chilometri di distanza da Caldes.
Se confermata, si tratterebbe della prima uccisione di una persona da parte di un plantigrado in Trentino dall'avvio, nel 1996, del progetto "Life Ursus", per la tutela della popolazione di orso bruno. In Trentino ce ne sono circa cento esemplari; una ventina si muovono in quella conca di verde e bosco che unisce le valli di Sole e Non, a Caldes.