Rugbista morto in albergo a Firenze, la compagna: “Nessun gioco erotico, avevamo litigato”
"Non c'è stato nessun gioco erotico, mi ha presa con la forza". Smentisce l'ipotesi del sesso estremo finito male la compagna di Ricky Bibey, il rugbista inglese trovato morto il 16 luglio scorso in una stanza d’albergo a Firenze. La donna, anche lei inglese, agente immobiliare di 45 anni, è stata ascoltata oggi dagli inquirenti, dopo che nei giorni scorsi, è stata sottoposta a due interventi chirurgici perché gravemente ferita.
Era stata proprio lei sabato scorso a lanciare l'allarme dopo che il compagno si era sentito male nella camera all'albergo Continentale di Firenze dove alloggiavano per le vacanze. Agli inquirenti avrebbe raccontato che "non volevo dormire con lui e abbiamo litigato. Era fuori di sé e urlava che voleva cancellare tutti e due".
Il viaggio in Italia doveva essere in verità proprio un momento di riconciliazione per la coppia dopo un periodo di crisi. I due da Manchester, dove vivono, erano per questo arrivati a Firenze. Erano usciti a cena, avevano bevuto ed erano rientrati poi in albergo a notte fonda. Una volta in camera, i due avrebbero prima litigato, poi avrebbero avuto un rapporto sessuale, che la compagna nega essere stato consenziente. La donna ha riportato gravi ferite tra cui segni sul collo, mentre lui è stato stroncato da un malore, come confermato dai risultati dell'autopsia.
L’inchiesta ora deve appurare quanto i due avessero fatto uso di sostanze stupefacenti: in particolare Bibey era un consumatore di cocaina e secondo i primi accertamenti tossicologici sul cadavere ne avrebbe assunta anche quella notte. Sarà compito degli investigatori anche individuare gli eventuali spacciatori che hanno fornito la droga alla coppia.