Ruby e Berlusconi, la pm Fiorillo smentisce Maroni a In 1/2 Ora: falsa la ricostruzione
Annamaria Fiorillo ha smentito Roberto Maroni. Il pubblico ministero del Tribunale dei Minori non si riconosce per nulla nella versione dei fatti data al ministro dell'Interno in merito alla "famosa" notte in cui Ruby Rubacuori venne arrestata. In particolare la Fiorillo nega di aver mai dato l'autorizzazione al rilascio della neo-diciottonne marocchina, ed arriva a paventare l'ipotesi della Ragione di Stato dietro la versione dei fatti data da Maroni.
Le dichiarazioni del Governo sono state fatte in mala fede? "Non sono in grado di valutarlo, non mi compete assolutamente", ha risposto a Lucia Annunziata il pubblico ministero; "Maroni parlava a nome del Governo, quindi avrà anche delle ragioni politiche per aver detto quello che ha detto. Potrebbe essere. Chiamiamola in modo molto generico Ragione di Stato. Ma qualunque ragione di stato non può essere così assorbente da superare la violazione della legalità".
"Ho avuto un padre magistrato, ho sempre sentito la dignità della magistratura e non penso sia una buona cosa che venga usata", ha aggiunto la Fiorillo; "e se così è, però, tutto deve essere chiaro e trasparente. E fino adesso, secondo me, questa trasparenza non c’è".
La notte in cui Ruby venne arrestata a quanto pare qualcuno chiamò in Commissariato ordinando di liberare la giovane marocchina. Addirittura venne tirato in ballo il presidente egiziano Mubarak, si disse che Ruby era la nipote.
Insomma, una notte in cui sicuramente si susseguirono alcuni episodi non ancora ben chiari. E i cui strascichi hanno portato il Governo e Silvio Berlusconi in cattivissime acque.
