“Ruby assente ingiustificata” al processo. Ma forse si chiude a febbraio
Come previsto, anche oggi Karima El Mahroug non si è presentata nell'aula del Tribunale di Milano per testimoniare nell'ambito del processo conosciuto a livello mediatico col suo "nome d'arte" e nel quale Silvio Berlusconi è imputato per concussione e prostituzione minorile. La ragazza si trova in Messico da diverse settimane e, come ha fatto sapere il suo legale, l'avvocato Paola Boccardi, tornerà in Italia il 12 gennaio "con la volontà di deporre". Le udienze sul caso Ruby riprenderanno, quindi, il prossimo 14 gennaio con la testimonianza della giovane. Una testimonianza che chiuderà, probabilmente, la lunga lista di teste, prima di dare spazio a requisitoria e arringhe. Il calendario, deciso oggi in aula, prevede le date del 21 e 28 gennaio e del 4 febbraio. Proprio a febbraio, in piena campagna elettorale, arriverà la sentenza. Salvo sorprese, naturalmente.
Per la sua assenza «ingiustificata» nell'udienza della scorsa settimana, il tribunale ha condannato la ragazza a pagare una multa di 500 euro da versare ala cassa delle ammende. Il Pm Ilda Boccasini aveva chiesto di far decadere la testimonianza della parte offesa, sottolineando come l'assenza di Ruby rientrasse nella "attività e strategia dilatoria" della difesa di Berlusconi. In altre parole, secondo l'accusa, l'obiettivo del Cavaliere è arrivare indenne alle elezioni.
La Boccassini ha ricostruito tutte le tappe della vicenda che hanno portato la giovane in Messico. Lo scorso 28 novembre "Ruby si trovava ancora in Italia, perché quel giorno era prevista la sua testimonianza come parte civile in un processo a Genova che vede imputato Luca Risso(il compagno della giovane marocchina, ndr)". Quello stesso giorno, stando a quanto affermato dal pubblico ministero, viene inoltrata la richiesta di portare in Messico la figlia di Ruby, Sofia alla questura di Genova. "Qualsiasi persona normale – ragiona la Boccassini – programma un viaggio in Messico un po' in anticipo, prenota prima i biglietti, a maggior ragione se c'è di mezzo una bambina piccola e un viaggio così lungo". Inoltre, sottolinea il pm, non si tratta di una decisione improvvisata, "è invece un viaggio di piacere". E ancora la ragazza "non ha avvertito i propri genitori". Troppe circostanze strane: "Non posso immaginare – rincara la dose la Boccassini – che su una situazione che coinvolge l’ex presidente del Consiglio non vi sia stata una strategia processuale per capire chi citare e chi no …. Abbiamo perso tante udienze ad ottobre, novembre e dicembre”.
Berlusconi: "Feste ad Arcore? Mi sentivo triste e solo" – "Valuteremo nelle sedi competenti queste affermazioni della procura" ha replicato l'avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, "Da parte nostra non c'è stata alcuna attività dilatoria – ha chiarito il legale- ma possiamo pensare che sia la Procura a voler chiudere in tempi più rapidi il processo". Ieri è stato lo stesso ex premier a parlare delle vicende che lo vedono a processo. Non lo ha fatto in un palazzo di giustizia, bensì in televisione: "Le feste ad Arcore? Nulla di illegale, erano solo cene eleganti. Comunque, forse devo chiedere scusa a chi si è riconosciuto in noi e lo chiedo volentieri. Ma era un momento particolare: avevo divorziato, avevo perso mia mamma e mia sorella era morta. Tornavo a casa e non c'era nessuno, mi sentivo triste…" Parole di Berlusconi, in un'intervista con Barbara D'Urso a Pomeriggio Live.