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Rubati sei milioni di euro all’Esercito, 3 arresti e 44 denunce

Tre persone, si tratta di un commercialista, un imprenditore e un pensionato campani, dovranno rispondere di peculato militare, riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita. Mente del raggiro un maresciallo che ha sposo i soldi in vacanze, auto, immobili e nella sua passione di cantante amatoriale.
A cura di S. P.
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Tre persone sono state arrestate con l'accusa di aver sottratto alle casse dell'Esercito italiano sei milioni di euro. La frode è stata scoperta dal Centro amministrativo delle stesse forze armate e immediatamente è stata denunciata ai Carabinieri. Oltre ai tre arresti – si tratta di un commercialista, un imprenditore e un pensionato campani – altre 44 persone sono state segnalate alle procure militare e ordinaria. Le accuse sono di peculato militare, riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita. Carabinieri e Guardia di Finanza di Roma hanno consentito di portare alla luce un vasto sistema fraudolento che, in virtù dell’infedeltà di un maresciallo dell’esercito (già rimosso e sospeso dal suo incarico) e di una fitta rete di collegamenti, ideati e attuati da un commercialista, ha portato alla distrazione di circa 6.000.000 di euro. I soldi sono finiti su conti correnti di decine di persone compiacenti, residenti per la maggior parte nella provincia di Napoli.

La frode è stata messa in atto tra il 2010 e il 2013 

Attraverso l’analisi di copiosa documentazione bancaria, intercettazioni telefoniche, indagini patrimoniali e assunzione di informazioni testimoniali da decine di persone a vario titolo coinvolte, è stato possibile ricostruire tutti i flussi finanziari creati. Il militare sospeso, approfittando del suo incarico di cassiere del Centro Amministrativo dell'Esercito, nel periodo dal 2010 al 2013 era riuscito ad appropriarsi di circa 6 milioni di euro, sottraendoli dal conto corrente dal quale venivano effettuati i bonifici per gli stipendi al personale. Il pensionato e l’imprenditore arrestati avrebbero avuto il compito di “reclutare” persone compiacenti per far confluire sui loro conti correnti i soldi sottratti. I soldi sottratti dalle casse dell'Esercito venivano usati dal maresciallo per vacanze, acquisto di auto e case. Inoltre il sottufficiale, la cui posizione è al vaglio della Procura Militare, con i soldi trafugati finanziava la sua attività di cantante amatoriale.

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