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Ruba il gatto dei vicini e rifiuta di restituirlo: devono intervenire i vigili, il felino sequestrato

A Ravenna i padroni di un gatto cercavano il loro animale scomparso dalla propria abitazione. Dopo alcune verifiche è emerso che il felino era finito nelle mani di una vicina di casa, la quale si rifiutava di restituirlo. La donna è poi stata denunciata.
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

La polizia locale di Ravenna ha sequestrato un gatto a una donna di 47 anni. Quest'ultima è accusata di appropriazione indebita per aver sottratto l'animale ai suoi legittimi proprietari che altro non sono che i suoi vicini di casa. Dopo il sequestro gli agenti hanno affidato di nuovo il gattino in custodia alla sua famiglia.

Il felino era solito stare in ambienti chiusi ma circa una settimana fa era sfuggito alla vista dei suoi padroni, i quali preoccupati hanno iniziato a cercarlo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ad appropriarsi del gatto sarebbe stata la vicina di casa dei padroni in quanto era stata avvistata insieme con l'animale.

Nel momento in cui i proprietari si sono rivolti alla donna per chiederle di restituire il gatto, questa si è rifiutata di fornire indicazioni a riguardo. I padroni allora hanno deciso di chiedere aiuto e di rivolgersi ai vigili, i quali hanno scoperto che il gatto si trovava effettivamente nelle mani della 47enne, seppure l'avesse temporaneamente affidato al figlio.

Dopo aver eseguito una serie di verifiche, gli agenti hanno accertato l'identità dell'animale che corrispondeva a quella del felino scomparso e ricercato. Ciò è stato possibile anche grazie al confronto con una serie di foto e video che ritraevano il gattino nei momenti di vita quotidiana in compagnia dei suoi padroni.

Quello di rubare l'animale domestico di proprietà di qualcun altro non è un fenomeno raro, è già successo in passato che i padroni siano dovuti ricorrere all'aiuto della polizia per ovviare al furto. Chi ruba un gatto, un cane o qualsiasi altro animale rischia, così come se si trattasse di un oggetto sottratto a terzi, dai sei ai tre anni di reclusione, nonché di essere sanzionato con una multa che può arrivare fino a cinquecentosedici euro.

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