Roxana, morta di overdose a 23 anni. Su FB scriveva: “La vita è un labirinto, ma possiamo uscirne”
L’hanno trovata morta nellacamera da letto che un’associazione di Albignasego (Padova) le aveva messo a disposizione. Roxana Chelea, di origine romena ma residente in Italia da quando era una bambina, aveva soltanto 23 anni. Da molte ora non rispondeva al telefono, poi la drammatica scoperta. La giovane pare fosse tormentata da alcuni problemi esistenziali. Sul decesso cala anche l’ombra della droga.
“La vita è un labirinto, ma ogni labirinto ha la sua via d’uscita”, è uno degli ultimi messaggi postati sul suo profilo Facebook, dove appariva come una ragazza bellissima e sorridente. Ma Roxana forse non ha retto al peso delle angosce che offuscavano la sua mente: è stata rinvenuta ormai priva di vita nella notte tra sabato e domenica, senza vita, con accanto al corpo una siringa. Immediato l’intervento dei sanitari del 118, che hanno solo potuto constatare il decesso. Sul posto sono giunte anche le Forze dell’Ordine, che hanno avviato le indagini per accertare eventuali responsabilità. L’ipotesi degli inquirenti è che a stroncare quella giovane vita sia stato un mix che solo l’analisi tossicologica e l’autopsia, già disposta dal magistrato di turno, stabilirà con certezza.
Da qualche tempo la giovane aveva cominciato a provare queste sostanze, forse per dimenticare qualcosa che la faceva soffrire. Purtroppo si tratta della terza vittima legata in qualche modo alla droga in pochi giorni a Padova. La sua vicenda ricorda quella di Alice Bros, la ragazzina di 16 anni trovata senza vita nei bagni della stazione di Udine, morta per un’overdose di “eroina gialla”.
Roxana scriveva sul proprio profilo Facebook qualche tempo fa:
“E anche tu ci credi, nella pace tra religioni, tra razze, tra umani, tra animali, tra classi sociali??
Si, ci credo davvero. Ci ho sempre creduto in realtà. Da quando chiesi a Babbo NATALE nella letterina di portarmi la pace nel mondo. Proprio quella.
Ed ora, ancora ci credo, in quel Dio, non so che nome abbia, o che forma , al di la delle illustrazioni che l’uomo fa per dargli un volto. Lo sento solo dentro al petto, nel percepire che posso sentire anche in te, quello che, vorrei continuare ad amare in me, e che tu stesso o tu stessa potresti scoprire di poter percepire nel proseguire.. Ed è anche il tuo credo, e per questo se mi metto il velo è per toccare il cielo , e per dirti che rispetto quel che in te vedo. E se tu non ci credi, allora cosa vedi? Un nome dio un Dio, che pensi faccia distinzioni o divisioni per massacri o guerre ? O se non unioni, tra diversità, che si sanno accettare anche nella povertà, di dire, se sono ricco, è perché dentro son sceicco di vedere e di donare questo amore.
E son sicura che Dio, o Allah, o qualsiasi nome egli abbia, se ci sente, è solo perché ha saputo ascoltare in noi, quello che tu potresti dare al prossimo , tipo quello che egli avrebbe voluto davvero dire, anche nelle diverse tradizioni che posso creare unioni nel credere e vedere le bellezze e i valori di queste varie distinzioni.
Love colors“.