Cadavere a pezzi in un borsone nel Po: potrebbe trattarsi di Isabella Noventa o Samira El Attar
Un cadavere di donna, fatto a pezzi e messo dentro in un borsone, è affiorato dalle acque del fiume Po in secca nella serata di ieri, lunedì 4 aprile. Il corpo è stato rinvenuto all'altezza del Parco di viale dei Nati, a Santa Maria Maddalena di Occhiobello, in provincia di Rovigo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Occhiobello e Castelmassa, con l’aiuto dei colleghi della Scientifica giunti da Venezia, che hanno recintato la zona. Non ci sono informazioni ufficiali in merito, non è possibile escludere alcuna pista, ma il forte sospetto è che si tratti della vittima di un omicidio. Le indagini sono in corso.
Secondo quanto scrive il Gazzettino, sarebbe stato un operaio a notare la sacca sospetta, avvertendo immediatamente i carabinieri. La salma recuperata, in pessime condizioni per la lunga permanenza in acqua (emersa probabilmente solo grazie alla siccità delle ultime settimane, particolare condizioni climatiche, che non si vedeva da decenni), è ora a disposizione degli inquirenti per l'identificazione e gli eventuali esami che potrebbero essere disposti dal pm di turno della Procura rodigina Andrea Bigiarini.
Gli inquirenti stanno cercando di risalire all'identità: in Veneto le uniche donne scomparse sono Isabella Noventa e Samira El Attar, le due donne che sarebbero state uccise nel padovano (la prima nel 2016 e la seconda nel 2019) e i cui corpi non sono mai stati ritrovati. Durante le indagini svolte per i due casi gli inquirenti hanno ipotizzato che entrambe, dopo essere stata uccise, siano state gettate in acqua.