Rovegno (Genova), manca il medico. Il sindaco ordina: “Vietato ammalarsi e morire”
"Vietato ammalarsi e morire”. Sono le parole che il sindaco di Rovegno, in provincia di Genova, ha utilizzato – con intento provocatorio – nell'avviso pubblico affisso davanti al municipio della città, da settimane del tutto sprovvista di un medico. Il primo cittadino ha invitato ad "adottare tutte le precauzioni possibili, ed anche le impossibili al fine di preservare le proprie difese immunitarie per non incorrere in situazioni infettivologiche nei periodi non coperti ad oggi dalla figura medicale professionale incaricata dall’Asl”.
Giovanni Isola, sindaco di Rovegno, spiega: “E’ una questione di principio. Non possiamo andare avanti con un medico part time da tredici ore a settimana per sette paesi (Fascia, Fontanigorda, Gorreto, Torriglia, Montebruno, Propata, Rondanina e Rovegno). Qui a Rovegno è previsto solo per quattro ore e per raggiungere la guardia medica, nei giorni festivi, dobbiamo fare 20 chilometri e arrivare a Torriglia”. Da quando Domenica Cella, lo storico medico della zona, è andato in pensione, nell’Alta Val Trebbia ci si deve "dividere" Mohammed Alì Kheirkah, dottore di origine iraniana costretto a. E il sindaco ha già promesso seguire un territorio piuttosto vasto da solo.
All'avviso pubblico scritto dal sindaco ha risposto Luigi Carlo Bottaro, direttore generale della Asl3. “In val Trebbia non c’è alcuna emergenza ma viene garantita una copertura sanitaria completa – spiega- D’altra parte capiamo il disagio da parte della popolazione nella perdita del medico condotto, figura che non esiste più, e stiamo lavorando per risolvere la situazione”.