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Rossella Cominotti uccisa in hotel, il marito vegliò sul corpo 36 ore: “Eravamo stanchi della vita”

Secondo le prime informazioni, il 57enne Alfredo Zenucchi avrebbe vegliato il corpo della moglie Rossella Cominotti per 36 ore dopo averla uccisa con la lama di un rasoio. Soltanto dopo, l’uomo avrebbe lasciato l’albergo di La Spezia in auto, iniziando una fuga durata cinque ore. “Stavo cercando un luogo per suicidarmi” avrebbe detto agli inquirenti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alfredo Zenucchi, 57 anni, ha rivelato agli inquirenti di aver ucciso la moglie Rossella Cominotti su sua precisa indicazione dopo settimane trascorse a vagare insieme, alla ricerca di un luogo dove suicidarsi. Una volta entrati nella stanza d'albergo di La Spezia, l‘uomo avrebbe ucciso la consorte con un rasoio e di essersi dato alla fuga solo dopo una veglia di 36 ore.

Dettagli angoscianti che lentamente contribuiscono a ricreare il quadro della vita coniugale della coppia e degli ultimi 12 giorni, quando Rossella Cominotti e suo marito sembravano scomparsi nel nulla. Sui social, i familiari avevano lanciato l'allarme, spiegando che i due erano inspiegabilmente scomparsi dal loro paesino 12 giorni prima del delitto. Secondo quanto scritto da una parente di Cominotti in un post social, le forze dell'ordine erano sulle tracce della coppia, ma nei database non risulterebbe nessuna denuncia di scomparsa.

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La coppia aveva sempre mantenuto le distanze da parenti e amici, con i quali si vedevano sporadicamente e che poco sapevano dei dettagli della loro vita coniugale. Più di 12 giorni fa. i due avrebbero chiuso all'improvviso l'attività commerciale proprio con lo scopo di suicidarsi insieme. Entrambi, ha raccontato Zenucchi, avrebbero voluto gettarsi da un dirupo, ma non ne avevano avuto il coraggio. Il 57enne ha tagliato la gola alla compagna e poi ha vegliato il suo corpo per 36 ore, senza soccorrerla neppure mentre moriva dissanguata.

L'uomo non avrebbe spiegato agli inquirenti il perché della scelta di togliersi la vita insieme, se non motivando il tutto con una "stanchezza generale per la vita" che Cominotti avrebbe manifestato già il 3 dicembre scorso. Dopo aver ucciso la moglie, lui non avrebbe trovato il coraggio di farla finita ed è fuggito in auto. Gli inquirenti stanno ora vagliando l'autenticità del racconto dell'uomo e della lettera d'addio trovata nella stanza d'albergo. Secondo Zenucchi, infatti, quella lettera era stata scritta proprio dalla moglie 53enne.

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La coppia aveva già tentato di togliersi la vita lo scorso 3 dicembre, due giorni dopo l'arrivo in albergo. Per farlo, entrambi avevano scelto la lama di un rasoio. Nessuno dei due però aveva poi avuto il coraggio. Avevano invece abbandonato l'idea di suicidarsi con il gas di scarico della vettura. Quando è stato fermato dai carabinieri a un posto di blocco, Alfredo Zenucchi "si stava dirigendo verso Villafranca in Lunigiana per andare a suicidarsi – ha riferito il legale – e aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi".

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