“Rosa e Olindo innocenti”: Azouz Marzouk sarà a Brescia per la revisione del processo sulla strage di Erba
"Rosa Bazzi e Olindo Romano sono innocenti. Mio figlio troverà pace soltanto quando conoscerà la verità". Sarebbero queste le parole di Azouz Marzouk, tunisino di Zaghouan, oggi 43enne, marito di Raffaella Castagna e papà di Youssef, due delle quattro vittime della strage di Erba.
Sarà presente anche a lui a Brescia il prossimo 1 marzo quando si discuterà dell’istanza di revisione presentata dagli avvocati di Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati per quel delitto all'ergastolo in via definitiva. Almeno è questo che ha reso noto al Corriere della Sera Solange Marchignoli, la sua legale.
Marzouk pare che da tempo sostenga la tesi innocentista. "È un diritto di Azouz sostenere l’innocenza dei due condannati e lo farà – ha detto l'avvocato al quotidiano di via Solferino -. La posizione che sosterremo in aula è in linea con l’istanza di revisione del processo e siamo convinti che ci sia la possibilità di dimostrare l’estraneità ai fatti".
E poi ancora: "Siamo parti offese e in linea con la richiesta di revisione fatta dal procuratore Tarfusser e dall'avvocato Schembri. Lui per primo disse che Rosa e Olindo erano innocenti e questa cosa è stata considerata talmente grave che ha portato a un processo per calunnia. Azouz non si è mai spostato dalla sua posizione, non ritiene colpevoli Rosa e Olindo ed è stato assolto nel procedimento per calunnia, quindi lo diciamo senza paura", ha spiegato Marchignoli.
Il marito di Castagna e padre del piccolo Youssef, anche se inizialmente convinto della colpevolezza di Rosa e Olindo, alcuni anni fa aveva infatti presentato alla Procura di Milano una richiesta di prove finalizzate alla proposta di revisione della sentenza di condanna in quanto era accresciuta in lui la convinzione "che costoro non potessero essere gli autori di una strage così terribile, un eccidio che ricorda l’operazione di un commando", scriveva nell’atto. Era il 2019. L’istanza, dichiarata poi inammissibile, era costata a Marzouk un processo per calunnia poiché in quell’occasione avrebbe accusato la coppia di essersi auto-calunniata confessando il delitto, confessione che poi hanno ritrattato.
"Azouz – ha concluso la sua legale – è completamente estraneo a quanto accaduto e non ha paura di nulla. A lui interessa la revisione del processo, evitare che in carcere restino due innocenti. Solo così Azouz è convinto che suo figlio possa trovare pace".