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Roma, vaso uccide un 13 enne: indagato anche l’amministratore di condominio?

La tragedia del 13enne Cristian Giacomini è avvenuta nel settembre 2012. Indagati i due coniugi proprietari della piantina, ora è rischio anche la posizione dell’amministratore, che potrebbe ritrovarsi accusato di concorso in omicidio colposo per omissione.
A cura di B. C.
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Era il settembre 2012 quando Christian Giacomini, 13 anni, veniva ucciso da un vaso caduto dal sesto piano di un palazzo di via Appia, a Roma. Per quella tragedia sono indagati i proprietari della piantina, Roberto Cascioli e Maria Grazia Capizzi, una coppia di sessantenni, accusati di omicidio colposo. Ora però, come scrive Il Messaggero, a rischio è anche la posizione dell'amministratore del condominio, che potrebbe ritrovarsi accusato di concorso in omicidio colposo per omissione. La sua posizione è in qualche modo legata a quella dei primi due coniugi che avrebbero violato il regolamento comunale, ma anche quello condominiale, non ancorando bene i vasi al balcone, causando, per negligenza, la morte dell'adolescente. Una misura che proprio l'amministratore avrebbe dovuto sollecitare, tanto più che qualche settimana prima della disgrazia avrebbe visionato il balcone dei due indagati coi vasi in vista e in bilico al sesto piano.

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