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Roma, finisce la protesta al Vaticano: l’imprenditore scende dal Cupolone

Marcello Di Finizio aveva “scalato” per la quarta volta la Cupola di San Pietro contro la legge Bolkestein sulle concessioni demaniali marittime.
A cura di B. C.
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La scorsa notte è stata l'ultima sulla Cupola di San Pietro per l'imprenditore triestino Marcello Di Finizio. L'uomo è stato infatti fatto scendere dal Cupolone, dopo essere stato bloccato in un momento di distrazione dalla gendarmeria papale. E' la quarta volta che Di Finizio inscena la sua originale forma di protesta contro  lo Stato, la politica, il Governo. In questo caso ha puntato il dito contro "macelleria sociale di Renzi" e si è rivolto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e a Papa Francesco, chiedendo un loro intervento sulle politiche del governo. Nello specifico, l'imprenditore è rimasto seduto su una delle finestre del Cupolone per manifestare contro la legge Bolkestein sulle assegnazioni demaniali, che, a suo dire, lo avrebbe mandato in mezzo ad una strada. La situazione, secondo Di Finizio, mette quindi in crisi 10mila famiglie in che, come lui, nel nostro Paese hanno investito nei propri stabilimenti.

"La mia situazione è ancora più drammatica in quanto La voce della luna (il nome dello stabilimento di Di Finizio, ndr) è stata distrutta prima da un incendio e poi da una mareggiata. Sono bloccato, distrutto, dopo 10 anni di investimenti e dopo aver messo in piedi un'attività sana che dava da lavorare a 15 persone", aveva raccontato Di Finizio.  La prima volta che l'uomo salì sulla cupola di san Pietro è stata a luglio 2012, poi di nuovo ad ottobre dello stesso anno. A maggio scorso si era arrampicata per manifestare contro l’euro e contro il "massacro" della crisi. Secondo chi lo conosce, Di Finizio si sarebbe fatto male a una gamba durante una delle sue incursioni, scavalcando una barriera che, pochi mesi fa, era stata piazzata sul balcone della Cupola proprio per evitare gesti come il suo.

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