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Roma commossa per il cane soffocato

In base alla ricostruzione degli agenti, Scooby era stato liberato contro di loro da due criminali. Il cane, però, avrebbe ignorato i poliziotti per attaccare una passante, finita in ospedale. Il cane, però, è morto poco dopo, legato ad una inferriata.
A cura di Redazione
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Scooby era un molosso che, stando alle prime ricostruzioni, accompagnava i due romeni che l'8 settembre hanno scagliato diverse bottiglie contro le vetrate di una pizzeria romana di via Francesco Selmi, zona Casal de' Pazzi. All'intervento delle forze dell'ordine, i due aggressori avrebbero liberato il cane, aizzandolo contro gli agenti. Il molosso, tuttavia, invece di dirigersi contro i poliziotti, avrebbe aggredito Gigliola Guerinoni, la "Mantide di Cairo Montenotte” oggi sessantottenne e condannata nel 1989 25 anni di carcere pena per l'omicidio di Cesare Brin. La donna, portata in ospedale, è stata operata con prognosi di 30 giorni. Il cane, invece, è morto quella sera stessa davanti agli occhi degli astanti, probabilmente per soffocamento, mentre era legato all'inferriata.

A distanza di una settimana, sul muretto alla base della stessa inferriata in cui è morto il cane, compare la scritta "Ciao Scooby", accompagnata da un fiore. Il saluto al molosso appare anche come una testimonianza della tensione di alcuni locali nei confronti delle forze dell'ordine. Proprio gli agenti intervenuti nell'arresto dei due romeni sono stati nuovamente chiamati dal tribunale per ascoltare la ricostruzione delle fasi nelle quali i due romeni avrebbero rubato la pistola agli agenti, prima che questi la recuperassero immediatamente colpendo col manganello la mano del ladro.

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