Roma, cena a base di pesce. Turisti denunciano conto “salatissimo”: 1.235 euro

1.235 euro e 50 centesimi. Tanto è costata una cena a base di pesce per sette turisti thailandesi in gita a Roma all’inizio del mese scorso. Dopo aver pagato però il gruppo si è recato direttamente negli uffici del Commissariato Trevi Campo Marzio, come scrive Lorenzo De Cicco del Messaggero “per presentare una denuncia contro i proprietari del locale nel quale avevano cenato, il ristorante Al Presidente di via In Arcione, a due passi da Fontana di Trevi. Secondo i turisti asiatici il prezzo sarebbe stato maggiorato di oltre 900 euro a causa di 15 chili di pescato messi in parcella ma mai richiesti e soprattutto mai consumati”.

La vicenda è stata raccontata al quotidiano romano direttamente da uno dei sette turisti. “Verso le 21 sono andato insieme agli altri sei connazionali al ristorante di via In Arcione. Nel locale ho ordinato alla carta una porzione di prosciutto e melone, un’impepata di cozze, linguine di mare e spaghetti alle vongole. Più acqua e vino”. A quel punto, racconta, l’oste avrebbe insistito nel far assaggiare altro pesce ai commensali e “nonostante il diniego mio e degli altri commensali, l’oste ha insistito e poco dopo ci ha portato del pesce in tavola”. Il turista spiega che “né io né i miei amici abbiamo mangiato questo pesce, perché eravamo già sazi. L’uomo che ci ha servito però ci ha portato il conto: 1235,50 euro, di cui 900 euro per il pesce non richiesto, che loro avevano quantificato in oltre 15 chili di pescato e che assolutamente non ci sono stati portati, avendo visto noi solo una cernia di media grandezza e alcuni gamberi e ostriche”.