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Roma: amministratore di condominio a processo per “odio razziale” verso condomini bengalesi

Il gip ha respinto l’archiviazione per l’amministratore incriminato.
A cura di Redazione
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Un amministratore di condominio avrebbe vessato una famiglia del begnalese con l'obiettivo di cacciarli dall'appartamento per presunti oneri condominiali non pagati dal proprietario dell'appartamento. E' questa l'accusa che ha condotto il gip Elvira Tamburelli a rigettare la richiesta di archiviazione da parte del pm e a richiedere l'imputazione coatta dell'indagato, l'amministratore del condominio, per violenza privata. Nell'ordinanza sono comprese le testimonianze di altri condomini che che hanno confermato "le ripetute, pesanti e violente condotte di rimozione del tubo di erogazione dell'acqua all'appartamento". Sempre a quanto emerge dagli atti sarebbero state tagliare le tubature ed estratto il contatore dell'acqua nell'appartamento dove abitava la famiglia. I condomini sentiti hanno anche riferito della "condizione di estrema difficoltà e disagio e condizioni umilianti" che l'uomo e la sua famiglia "avevano subito, era costretta a subire tanto da ricorrere più volte anche all'aiuto e disponibilità dei condomini per rifornirsi di acqua, per le esigenze fondamentali e di cura e pulizia della persona a causa della privazione violenta dell'acqua in casa". Il gip ha riconosciuto il "sentimento di odio razziale".

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