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Roma, a processo finto “sceicco” che truffava registi e imprenditori

Alla sbarra un tunisino che si presentava come un principe saudita e che, anche grazie a una presunta parentela con ministri, è riuscito per un paio di anni a vivere a Roma da nababbo. Viveva come uno sceicco, ma non saldava i conti.
A cura di S. P.
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Viveva nel lusso a Roma, come un vero e proprio sceicco, ma lo faceva senza pagare nessuno. E per questo ora è finito a processo. È la storia di un tunisino di nome Mohamed Saddredine Caid che, la vicenda è stata riportata da Il Messaggero, si presentava come un principe saudita e grazie a una millantata parentela con ministri è riuscito a vivere almeno per un paio di anni da nababbo a Roma. “Ci penserà il mio commercialista”, diceva lo “sceicco” quando avrebbe dovuto pagare un conto. Con stratagemmi simili, stando al capo d’imputazione, riusciva nelle sue truffe. Senza pagare nessuno girava con autista e limousine, andava al Ritz e tra le varie cose riusciva persino a convincere imprenditori e vari professionisti a fare affari con lui.

Le vittime ora chiedono i danni – Addirittura, scrive ancora Il Messaggero, il truffatore avrebbe convinto un floricoltore romano a volare fino in Libia per rifare l’impianto vivaistico della villa di Gheddafi per 250mila euro. Ora tutte le vittime del tunisino chiedono i danni: la Limousine Service Group gli ha presentato un conto di 17800 euro, l’Hotel Ritz un altro da 25600 euro, la boutique interna all’Hotel de Russie 1.600 euro per la fornitura di abiti e un commercialista quasi 5.000 euro per lavori di segreteria. In aula i giudici stanno ascoltando vari testimoni, tra cui ieri ha parlato anche l’attrice Samantha Capitoni. L’imputato a quanto pare si sarebbe difeso sostenendo che dietro ogni episodio ci sarebbero solo equivoci.

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