Roberto Saviano racconta Bloody Money: “Cosa ha svelato l’inchiesta di Fanpage.it”
Nel 2006, con la pubblicazione di Gomorra, Roberto Saviano ha parlato (anche) del grande business del rifiuti, il cui traffico illecito ha permesso ad apparati dello Stato, criminalità organizza e imprenditoria del Nord di lucrare sulla grande emergenza dello smaltimento. Ora il giornalista campano torna sull’argomento per raccontare l’inchiesta di Fanpage.it, Bloody Money. Un lavoro giornalistico che, spiega Saviano, “dimostra come i rapporti tra criminalità organizzata e politica, nella dinamica dei rifiuti, non si siano mai interrotti” in 20 anni di crisi, costati circa 20 miliardi di euro. “Il lascito – prosegue l’autore di Gomorra – sono montagne di ecoballe”.
Il contesto
Le ecoballe sono dadi di immondizia tritata, “spesso senza alcun criterio”, accumulati perché non possono essere smaltiti agevolmente. Saranno questi campi immensi di rifiuti a tornare più volte nell'inchiesta di Fanpage.it, con l'urgenza – talvolta creata ad arte – di trovare chi possa smaltire queste montagne di rifiuti al minor costo possibile. L'immondizia è organizzata in cinque lotti, il cui smaltimento è affidato attraverso altrettante gare. Due sono state assegnate attraverso gare d'appalto, tre no. Da qui, l'emergenza e la possibilità di procedere attraverso l'affidamento diretto che permette di aggirare i controlli. E di fare affari.
Chi è Nunzio Perrella
Nunzio Perrella è un ex boss della camorra che rappresenta "la storia criminale del traffico dei rifiuti in Italia, non solo a Napoli", precisa Saviano. La famiglia Perrella, attiva a Napoli nel Rione Traiano, gestiva inizialmente il traffico di droga, per poi spostare tutta la propria attenzione criminale sui rifiuti. Diventato collaboratore di giustizia negli anni Novanta, Nunzio Perrella dirà al magistrato Franco Roberti "la monnezza è oro". Diventato "pentito", farà arrestare politici e imprenditori, ma non appena gira la voce di un suo ritorno nel giro, subito arrivano contatti e proposte di lavoro. Il fatto di essere stato un criminale rappresenta per politici e imprenditori una garanzia. Per loro, spiega ancora Saviano, Perrella ha negoziato una parte di verità per avere uno sconto di pena, "non per cominciare una nuova vita". Ed è incredibile non solo la fiducia accordata all'infiltrato di Fanpage.it, ma anche la corsa a fare affari con lui.
Le quattro puntate
Il primo video dell'inchiesta porta Perrella, con estrema semplicità, a parlare con la dirigenza della Sma Campania, una società in house della Regione organizzata secondo il tipico spoils system all'italiana con il presidente, Biagio Iacolare, rappresentante politica del centro-sinistra, e l'amministratore delegato, Lorenzo Di Domenico, del centro-destra. Sarà proprio l'Ad ha dichiarare, prima ancora di parlare di tangenti, che il sistema va avanti da anni e che "si devono saziare tutti".
Nel secondo video Francesco Igor Colletta porta Perrella di fronte a Roberto De Luca, assessore al bilancio del Comune di Salerno e figlio di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. A De Luca, che ha definito l'indagine di Fanpage.it come operazione di killeraggio, Saviano fa notare che: 1) Perrella non ha cercato di contattare Roberto De Luca, sono terzi che lo hanno portato da lui sapendo che era tornato del traffico dei rifiuti e, 2), con quale qualifica un assessore al bilancio tratta di smaltimento dei rifiuti? L'ipotesi, avanzata dal legale di De Luca, che il giovane politico campano fosse lì in veste di imprenditore, lascia comunque aperti dei dubbi. Perché, infatti, si parla di accreditamento alla Regione Campania e di contatti telefonici con tecnici dello stesso ente regionale.
Nel terzo video si torna alla Sma, ma passando per un'altra cordata interna, che non parla con la precedente. Qui compaiono Iacolare e Rory Oliviero, che spiega nel dettaglio il meccanismo delle emergenze e delle proroghe. E la famosa consegna della valigetta con il denaro, che potrebbe essere apparsa troppo leggera ad Oliviero per contenere 25mila euro. "Qui l'esperienza criminale di Perrella – spiega Saviano – che lo aggredisce".
Nel quarto video ci si sposta nel Nord Italia, a Marghera, in provincia di Venezia. In questo caso viene proposto a Perrella di entrare in un affare riguardante una grande area di stoccaggio e, per farlo, bisogna versare 2.8 milioni di euro per entrare in un'azienda in crisi. "Soldi della camorra, sporchi di sangue", ma pecunia non olet.