Roberta Ragusa, l’anello trovato in giardino tra gli oggetti della possibile svolta
Potrebbe essere giunto una svolta il caso sulla scomparsa di Roberta Ragusa, la casalinga di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) di cui non si sa più niente dal 13 gennaio 2012. Il giornalista Fabrizio Peronaci, che segue da sempre le indagini sulla vicenda, ha pubblicato su Facebook un post in cui parla di tre oggetti-prova di cui, scrive, "non si è mai parlato" e che invece porterebbero gli inquirenti alla verità. Si tratta di un anello, una tronchesina e una lametta di una taglierina.
Il primo, l'anello che apparteneva a Roberta, "è stato trovato intorno all'abitazione familiare di via Ulisse Dini 210, a Gello", ed è stato recuperato "sul lato destro della casa, sul terreno al di sotto della finestra del bagno, o immediatamente all'esterno, nell’area in cui furono notate insolite manovre in quelle stesse ore. Inspiegabilmente, di tale ritrovamento non è mai stata data notizia".
C’è poi la tronchesina rinvenuta "nelle ultime settimane all’interno del boschetto da persona che si dichiara disponibile a consegnare l'oggetto, unitamente alla propria deposizione". Successivamente Peronaci si chiede se le tronchesi non possano essere servito all’assassino per tagliare le maglie della rete per avvicinare l'auto che avrebbe trasportato il corpo nel dirupo.
Poi quella lametta "di una taglierina (genere ‘cutter', con manico in plastica) sono state avvistate nel boschetto vicino alla stazione di San Giuliano, nello stesso terreno da cui sbucano lembi di un bustone chiaro, del genere di quelli utilizzato da operatori cimiteriali. Tali lamette presentano macchie sospette, scure e come raggrumate, forse di natura biologica”.
Il giornalista, inoltre, ha fornito agli investigatori una lista contenente i nomi di dieci persone che potrebbero sapere qualcosa sullo strano incendio che era scoppiato in un boschetto della zona due mesi dopo la scomparsa della donna.