Roberta Ragusa: il marito Logli, condannato per l’omicidio, torna a lavorare al Comune
Antonio Logli è tornato oggi a lavoro nei vigili urbani del Comune di San Giuliano Terme (Pisa). Si tratta del marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa dalla sua abitazione la notte tra il 12 e il 13 gennaio del 2012 e il cui corpo non è mai stato ritrovato. Logli, accusato di omicidio, è stato già condannato in primo grado a venti anni di reclusione ed è in attesa del processo d’appello che inizierà il 14 marzo prossimo a Firenze. Impiegato fino a poco tempo fa come elettricista alla Geste, società partecipata del Comune, Logli ha vinto la causa di lavoro intentata contro l'Amministrazione comunale per una selezione dichiarata illegittima, e così ha ottenuto un posto da impiegato nel comando della polizia municipale. Da quanto si apprende, per il posto da amministrativo che non avrà contatto con il pubblico, Logli ha anche rinunciato a ottomila euro che il Comune era stato condannato a pagargli.
La scomparsa di Roberta Ragusa: mai ritrovato il cadavere
Logli è noto alle cronache per il caso di sua moglie Roberta Ragusa, titolare di una scuola guida e madre di due figli scomparsa da Gello di San Giuliano Terme nel 2012. Tra i due coniugi era in corso una crisi matrimoniale e, da quanto emerso, Roberta era stata vista litigare col marito poco prima della sua scomparsa. Rinviato a giudizio, dopo un processo celebrato con rito abbreviato nel dicembre del 2016 Antonio Logli è stato condannato a venti anni di reclusione per omicidio e distruzione di cadavere. Il processo è arrivato dopo la decisione della Cassazione che aveva annullato la sentenza di proscioglimento di Logli pronunciata dal gup del Tribunale di Pisa, Giuseppe Laghezza. Antonio Logli, da parte sua, ha sempre respinto ogni accusa e il cadavere di Roberta Ragusa, nonostante le ricerche, non è mai stato ritrovato.