Roberta Ragusa: gli oggetti gettati via dal marito non sono utili alle indagini
Il settimanale “Oggi” ha pubblicato alcune foto che mostrano Antonio Logli, il marito di Roberta Ragusa e unico indagato per la sua morte, mentre aveva tra le mani alcuni oggetti appartenenti a sua moglie e gettati via in un cassonetto a dieci chilometri di distanza dalla loro casa di Gello. Una vicenda che spinto alcuni fotografi a segnalare il tutto alle forze dell’ordine. Questi oggetti, secondo quanto aveva raccontato il settimanale, sono stati recuperati dai carabinieri e portati in caserma. Era lo scorso 10 marzo quando Logli veniva fotografato con i biglietti, i quaderni e i vestiti di Roberta Ragusa tra le mani. Oggetti che però, a quanto pare, non sarebbero utili ai fini delle indagini per la scomparsa della donna. Secondo quanto trapela da fonti investigative quel materiale sarebbe stato semplicemente gettato via da Antonio Logli in seguito a delle pulizie in una delle sue proprietà.
Attesa per gli interrogatori – Intanto, da quanto si apprende, il pm Aldo Mantovani e i vertici dei carabinieri che conducono le indagini sulla scomparsa della Ragusa hanno fatto un punto per organizzare gli interrogatori previsti a partire dal periodo successivo a Pasqua. Dovranno essere ascoltati diversi testimoni, familiari di Roberta Ragusa e naturalmente suo marito Antonio Logli, unico indagato con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Contro Logli e la sua versione dei fatti avvenuti la notte della scomparsa di sua moglie c’è il racconto di un testimone che afferma di aver visto la coppia litigare in strada la stessa sera.