Rkia Hannaoui uccisa a Rovigo, vicino: “La pistola trovata dai carabinieri è mia, ma sono innocente”
La pistola ritrovata questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Rovigo che stanno indagando sull'omicidio di Rkia Hannaoui appartiene a Giacomo Stella. La conferma arriva proprio dall'uomo, vicino di casa della vittima e proprietario dell'appartamento in cui la famiglia della donna viva. La confessione è stata raccolta dall'inviato del programma tv "Storie Italiane", in onda su RaiUno.
Stella avrebbe spiegato all'inviato del programma che l'arma, dalla quale si presume sia stato esploso il colpo che ha raggiunto la 31enne di origini marocchine alla testa, è sua. L'anziano, che è stato il primo a soccorrere Rkia allarmato dalla urla dei figli della donna, ha poi aggiunto che "la pistola era custodita in sicurezza e probabilmente qualcuno l’ha presa".
L'uomo ipotizza anche la presenza di una seconda persona, escludendo che a prendere la pistola da lui conservata in casa siano stati i bambini: “Il bauletto dove era chiusa non era sufficientemente semplice da aprire per un bambino”, le parole di Stella che si è detto dispiaciuto ma ha ribadito la propria innocenza anche riguardo alle modalità con cui era custodita l’arma.
L'autopsia effettuata sul corpo di Rkia Hannaoui ha confermato la presenza di un proiettile nel cranio della donna che lo scorso 28 marzo era in cucina quando si è improvvisamente accasciata. Sono stati i due figli di 11 e 8 anni, appena tornati da scuola, a lanciare l'allarme. La donna è stata trasportata in fin di vita in ospedale dove è morta il giorno successivo.
Inizialmente si pensava a un incidente domestico, un malore, che aveva fatto perdere i sensi alla donna che nel cadere aveva sbattuto la testa. Poi l'autopsia ha rivelato un'altra verità. Il signor Stella, in possesso di alcuni fucili e una pistola regolarmente detenuti, si è detto estraneo all'uccisione della mamma 31enne: ora gli inquirenti devono chiarire chi abbia premuto il grilletto.