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Ritiro farmaci con Valsartan, cosa sapere e come comportarsi in caso di contaminazione

Quali sono i rischi per chi ha fatto uso di farmaci a base di Valsartan? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul ritiro di questi farmaci dai mercati di gran parte dei paesi europei: quali i lotti interessati, le sostanze sotto accusa e i reali pericoli che corrono i pazienti.
A cura di Ida Artiaco
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L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, aveva ordinato nei giorni scorsi il ritiro dal mercato dei farmaci a base di Valsartan, un principio attivo utilizzato per curare ipertensione e insufficienza cardiaca, in Italia, per la presenza di un’impurità potenzialmente cancerogena per un totale di 700 lotti. Il provvedimento ha riguardato anche altri paesi in tutto il mondo, tra cui molti dell'Ue, come Germania, Spagna, Francia e Portogallo, solo per citarne alcuni, mandando nel panico centinaia di migliaia di pazienti. La decisione è stata presa a seguito di controlli che hanno riscontrato alcune impurità durante la produzione del principio attivo da parte della società Zhejiang Huahai Pharmaceuticals nello stabilimento di Chuannan a Linai, in Cina. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul ritiro del Valsartan e quali sono i reali rischi per la salute che si corrono.

Niente panico: parlare col medico prima di sospendere la terapia

Prima di tutto, l'impurità in questione potrebbe risalire al 2012, come ha affermato l’Ema, l’Autorità europea per i farmaci, che ha però anche sottolineato come non ci siano rischi immediati per i pazienti. Per questo, mentre continuano le analisi per fare luce su questa vicenda, la stessa Agenzia consiglia alle persone che ne hanno fatto regolare di uso di non sospendere la terapia prima di aver parlato con il proprio medico. L’Ema sta ancora valutando invece i possibili effetti a lungo termine. Non bisogna poi dimenticare il fatto che non tutti i farmaci che contengono questo principio attivo sono stati richiamati. Dopo il richiamo, è stata infatti fermata solo la distribuzione dell’ingrediente contenente Ndma mentre gli altri, che contengono Valsartan anche in combinazione con amlodipina, non sono stati considerati dalla decisione. Il consiglio è di leggere sulla confezione acquistata la provenienza del farmaco o di chiedere consiglio alla propria farmacia di fiducia.

Le alternative ai farmaci a base di Valsartan

Tutti coloro che fanno regolare uso dei lotti di farmaci a base di Valsartan ritirati possono discutere con il proprio medico delle possibili alternative. Ma bisogna aspettare il consiglio di uno specialista prima di interrompere la terapia. Le patologie che questo genere di farmaci servono in genere a curare, e cioè l'ipertensione e l'insufficienza cardiaca, sono molto gravi e bisogna fare attenzione a non peggiorare la situazione, hanno avvertito dall’American Heart Association, che suggerisce "al posto dei prodotti con valsartan di ricorrere a generici o ad altri farmaci della stessa categoria, quella degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (Arb). Inoltre, anche al di fuori di questa categoria, esistono molti antipertensivi altrettanto efficaci, ma la prescrizione è diversa da soggetto a soggetto". Chi cambia terapia dovrebbe misurare la pressione corporea più volte nel corso della giornata e condividere i risultati con il proprio medico perché l'organismo potrebbe non rispondere subito e in maniera positiva alla nuova terapia.

I rischi reali per i pazienti

La decisione di ritirare dal mercato questo tipo di farmaci è stata presa per non far correre ai pazienti che ne fanno uso il rischio di contrarre il cancro. Al momento non si conoscono i pericoli reali derivati dall'assunzione sul lungo periodo di Ndma (N-nitrosodimetilammina), anche se certamente conta la quantità di questa molecola che, se ingerita in maniera abbondante, può rivelarsi un vero e proprio veleno. Da studi di laboratorio, si è notato che nei ratti questa tossina può causare fibrosi epatica o tumori del fegato, di conseguenza si ritiene che possa essere dannosa anche per l’uomo, ma non si hanno ancora conferme. Tuttavia, secondo gli esperti, non c'è necessità di alcun allarmismo perché il richiamo è stato fatto come precauzione per la sicurezza dei pazienti.

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