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Risultati Invalsi, male il Sud. Il Miur: “Via il test dall’esame di terza media”

Risultati eccellenti al Nord, il Centro migliora mentre il Sud è ancora in difficoltà: è quanto emerge dal rapporto Invalsi 2015-2016. Intanto il sottosegretario Faraone annuncia modifiche per l’esame di terza media.
A cura di Susanna Picone
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Nel Nord Est e in Lombardia si registrano risultati “eccellenti”, il Centro-Italia migliora, “con la testa di ponte delle Marche”, mentre il Meridione è ancora in difficoltà. È quanto emerge dal rapporto Invalsi 2015-2016. Il rapporto evidenzia anche che rispetto all'anno scorso la partecipazione ai test è tornata a livelli altissimi. Nei dettagli, al Centro si registrano buoni risultati nella regione Lazio, “soprattutto nella scuola elementare e media”. Al Sud invece risultati “non buoni” tranne che in Puglia, che si attesta sulla media nazionale. Nel Nord-Est e Nord-Ovest “buone le prove degli istituti tecnici”. “Nel Mezzogiorno la variabilità dei risultati tra scuole e tra classi – addirittura tra classi diverse dello stesso istituto – è molto elevata anche nel primo ciclo di istruzione con un impatto preoccupante sull'equità del sistema educativo di queste aree del Paese”, emerge dal rapporto Invalsi 2016. Se si prende come riferimento la terza media la regione con maggiori difficoltà, sia in Italiano che in Matematica, risulta essere la Calabria. Indici di peggioramento in questo ciclo scolastico si sono registrati poi in Sicilia, nel Molise e parzialmente in Campania. I migliori liceali in Italiano sono quelli della Provincia di Trento, poi i lombardi e i veneti.

L’annuncio del sottosegretario Faraone – “Stiamo valutando la possibilità di eliminare la prova Invalsi dall'esame di terza media. La prova rimarrà e verrà svolta nel corso dell'anno scolastico, ma non sarà oggetto di valutazione d'esame”, è quanto ha annunciato il sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, durante la presentazione al Miur del Rapporto nazionale Invalsi. Faraone ha spiegato che con questa prova “non vogliamo valutare gli studenti, ma avere una fotografia degli istituti. Dall'analisi poi bisogna passare alle azioni”. La proposta sarà valutata nel corso del confronto sulle deleghe previste dalla riforma della scuola.

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