Rissa tra ragazzi a San Fior: “C’è un mondo di ragazzi che sono ancora persi”
A San Fior, in provincia di Treviso, una ragazza di 16 anni e due fratelli sarebbero stati picchiati nei pressi di un ex locale – dato in gestione per eventi- dove un centinaio di giovani si sono ritrovati per una festa. Le circostanze dove e come è avvenuta la rissa sono ancora da chiarire. L'episodio è accaduto nella notte tra sabato e domenica, ma non è chiaro se sono stati picchiati all'interno o all'esterno del locale. Con un referto del pronto soccorso, le famiglie si sono rivolte ai carabinieri per sporgere denuncia, in attesa che i colpevoli vengano identificati.
I genitori delle vittime sostengono che gli aggressori avrebbero iniziato a istigare uno dei due fratelli nei bagni. "Una volta uscito, lui ha fatto finta di niente fino a quando questi hanno iniziato ad offenderlo per la sua lentezza. Il ragazzo ha chiesto cosa volessero e in quel momento hanno iniziato a prenderlo a calci", dice la mamma della ragazza coinvolta nella rissa. Sempre secondo la sua ricostruzione, dal bagno si sono spostati in un'altra zona interna del locale. La titolare sostiene di non aver assistito a nessuna rissa e replica: "Se queste persone affermano diversamente dovranno dimostrarlo"
La madre mette in discussione il regolare svolgimento dell'evento e dice: “Quello che sappiamo è che di questa festa le forze dell’ordine non sapevano nulla perché è un club privato con tessera. Ma abbiamo dei video che abbiamo fornito ai Carabinieri di Godega, in cui si vede che vengono serviti alcolici a numerosi minorenni senza che venga chiesto loro nessun tipo di documento che ne attestasse la maggiore età – e aggiunge – queste persone sono arrivate verso le 22. A differenza di tutti gli altri a loro non è stato chiesto né il green pass né i documenti, né il biglietto dai buttafuori. Come se fossero amici”.
A Fanpage.it Manuel Fossa – dj e organizzatore dell'evento – dopo la rissa denunciata dai familiari delle vittime smentisce: "Sarebbe stato facile, come fanno molti, organizzare una festa abusiva. Far entrare chiunque e probabilmente avere più successo, ma saremmo andati contro i nostri ideali. Abbiamo quindi deciso di organizzare quella che potrebbe essere considerata la prima festa per giovani con GreenPass in tutta Italia – e conclude – c‘è un mondo di ragazzi, soprattutto giovani e lavoratori, che sono ancora persi e dobbiamo fargli ritrovare la strada".