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Risponde Gennaro Migliore: “Mai pensato di dare Skype ai mafiosi”

Gennaro Migliore smentisce di voler alleggerire il regime 41 bis e tantomeno di voler dare Skype ai mafiosi. «Non ho mai pronunciato la frase attribuita dal Fatto Quotidiano – ci dice – e ho dovuto fare una conferenza stampa per smentire una cosa che non esiste».
A cura di Giulio Cavalli
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Il terremoto si scatena con la prima pagina de Il Fatto Quotidiano in cui con un articolo a nove colonne si annuncia la volontà di Gennaro Migliore di "dare Skype" ai mafiosi, il tutto corredato con le foto dei più temuti boss rinchiusi nelle patrie galere. Secondo il giornalista de Il Fatto infatti il sottosegretario alla Giustizia avrebbe espresso la volontà di alleggerire il carcere duro e implementare l'utilizzo delle nuove tecnologie per le comunicazioni con l'esterno, ipotesi nettamente in contraddizione con lo spirito del 41 bis pensato da Falcon e Borsellino.

Insieme alle grida di indignazione dei partiti (M5S in testa) si sono levate anche le voci di noti esponenti della magistratura come il PM Teresi che, sempre intervistato da il Fatto, ha dichiarato che «il 41-bis è stato ritenuto dalla Corte costituzionale in linea con le garanzie e con i diritti fondamentali dei detenuti. Quindi non serve alcuna modifica dell'attuale regime carcerario, perché è già pienamente in linea con i principi costituzionali.» aggiungendo che «l'uso di mezzi tecnologici come Skype favorirebbe contatti fra i detenuti più pericolosi e soggetti esterni, al di fuori di ogni controllo delle autorità preposte. Non solo, ma in tal modo si vanificherebbero i fondamenti stessi della misura che fu introdotta nel 1992 da un'idea di Giovanni Falcone».

Gennaro Migliore però non ci sta. Stamattina sul suo profilo Facebook ha parlato di "falso sbattuto in prima pagina" e raggiunto al telefono ci tiene a puntualizzare. «Non ho mai pronunciato la frase attribuita dal Fatto Quotidiano – ci dice – e ho dovuto fare una conferenza stampa per smentire una cosa che non esiste». Ma come è possibile allora che si sia creato tutto questo fragore? «Io ho parlato di 41 bis e poi dei detenuti in generale. Riferendomi ad esempio alle buone pratiche del carcere di Bollate e facendo riferimento ai detenuti ordinari ho chiesto che oltre a una dignitosa assistenza medica, psichiatrica e psicologica si potesse anche valutare nuove forme di contatto con le proprie famiglie. Figurarsi se non so che proprio nell'isolamento sta l'idea nativa del 41 bis. Sto cercando di recuperare anche i video della conferenza stampa per sbugiardare chi oggi lucra su un pensiero che non mi appartiene.»

«Già ieri – continua Migliore – ho dovuto rispondere a un delirante comunicato del M5S che mi accusava di questo ma dopo aver parlato personalmente con il giornalista de Il Fatto Quotidiano non avrei mai pensato di ritrovarmi un articolo del genere.» E quando gli si fa notare che anche elementi della magistratura sono intervenuti nel dibattito Migliore risponde: «Purtroppo il circuito mediatico funziona così. Male. Ma il magistrato avrebbe più interesse di altri a verificare la notizia. Tra l’altro la notizia è di ieri non di oggi. Una cosa del genere non la penso, non è possibile ed è fuorilegge.»

«Comunque – conclude il sottosegretario alla Giustizia – vanno garantite le assistenze psicologiche oltre che psichiatriche. Vanno garantite le cure mediche. Difenderò sempre i diritti dei detenuti senza temere le false manipolazioni.»

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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