Riso basmati ritirato dai supermercati, il Ministero: “Presenza di pesticidi oltre i limiti di legge”
Sul sito del Ministero della Salute, nella sezione dedicata ai richiami alimentari, è stata pubblicata oggi, mercoledì 20 novembre, una nuova allerta per rischio chimico. L'avviso riguarda il riso basmati a marchio GOLD STAR.
Secondo quanto si legge nel richiamo diffuso dal Ministero, all'interno del prodotto sarebbero presenti pesticidi in quantità superiori a quelle previste dai limiti di legge. L'esatta denominazione di vendita del prodotto è BASMATI GOLD STAR 1KG.
Il riso basmati ritirato è stato prodotto dall'azienda Sarwar Cheema & Sons in uno stabilimento che si trova in Pakistan (non sono stati forniti dettagli sull'indirizzo dello stabilimento).
L'impresa che si occupa della distribuzione del prodotto sul mercato italiano è la Fresh Tropical Srl by Jawad, società specializzata in prodotti etnici con sede in via A. da Giussano 22, a Corbetta, comune della provincia di Milano.
Il prodotto è confezionato e venduto in sacchetti da 1 chilo, il termine minimo di conservazione presente sulle confezioni è il 13 giugno 2026 che identifica anche il prodotto interessato dal richiamo.
Il consiglio delle autorità sanitarie è ovviamente quello di non consumare il riso contenuto nelle confezioni che riportano il termine minimo di conservazione indicato. I consumatori sono invitati a "riportare il prodotto al negoziante", come si legge nel richiamo.
La parola ‘pesticidi‘ è la traduzione del termine inglese pesticides, ma il termine italiano più corretto, come si legge sul sito dell'ISS (Istituto Superiore della Sanità), è prodotti fitosanitari.
Si tratta di microrganismi o sostanze chimiche (naturali o prodotte industrialmente) utilizzati in agricoltura per eliminare tutto ciò che danneggia le piante coltivate e compromette la produttività del terreno e la qualità del raccolto.
I pesticidi, quindi, servono a proteggere la salute della coltura e a garantirne la sopravvivenza. Ma in quantità superiori al limite consentito possono comportare conseguenze negative per l'organismo e per questo è stata disposta l'allerta del Ministero.