video suggerito
video suggerito

Rischia la morte per colpo di calore: temperatura a 41°. Trapianto di fegato salva 26enne a Torino

Colta da un’insufficienza epatica fulminante, la giovane è stata salvata con un trapianto di fegato all’ospedale Molinette di Torino dopo un primo intervento al pronto soccorso di Verduno.
A cura di Biagio Chiariello
2.410 CONDIVISIONI
Immagine

Aveva una temperatura corporea di 41°C quando è arrivata all’ospedale Molinette di Torino. Ha rischiato seriamente la vita la 26enne salvata con un trapianto di fegato in super-urgenza al nosocomio piemontese, legato a un'insufficienza epatica fulminante da colpo di calore.

La giovane, residente nella zona di Alba, era stata colpita da un malore vicino casa. Sono stati i familiari a rinvenirla dai familiari in stato di incoscienza. Inizialmente ricoverata all'ospedale di Verduno, dove i medici rianimatori, sotto la direzione di Enrico Ravera, l'hanno intubata e raffreddata con ghiaccio e liquidi endovena, riuscendo ad evitare l'insufficienza multi-organo.

Cure tempestive che hanno permesso di stabilizzare le funzioni vitali della paziente, ma non di salvarle il fegato. Così dopo un consulto coi colleghi delle Molinette Luca Cremascoli e Antonio Toscano (reparti di anestesia e rianimazione ed epatologa), hanno deciso per il trasferimento in urgenza al nosocomio di corso Bramante.

A distanza di 12 ore vista la gravità ed irreversibilità del danno epatico, il direttore del Centro trapianto di fegato e neo-direttore del dipartimento Trapianti della Città della Salute di Torino professor, Renato Romagnoli, ha deciso di inserirla in lista d’attesa per trapianto di fegato con livello di priorità di super-urgenza nazionale.

E appena due dopo, la giovane è stata trasferita in sala operatoria. L’équipe chirurgica del centro torinese, infatti, proprio in quel momento stava prelevando gli organi di un’altra persona deceduta e donatrice.

L'operazione, durata circa otto ore, è stata effettuata da Romagnoli e dalla sua équipe. Quattro giorni dopo, le condizioni della 26enne erano già in rapido miglioramento. Attualmente è ancora nel reparto di terapia intensiva diretto da Roberto Balagna.

"Una vita salvata che conferma per l'ennesima volta l'altissimo livello dei professionisti e l'eccellente macchina organizzativa della Città della Salute di Torino. La fattiva collaborazione con gli altri ospedali piemontesi ha permesso di fare rete e di compiere un vero miracolo", dichiara il dottor Giovanni La Valle , direttore generale della Città della Salute di Torino.

2.410 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views