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Riscaldamenti, verso l’accensione dei termosifoni: come funziona e cosa rischia chi non rispetta le norme

Sta tornando il freddo un po’ in tutta Italia, e con esso il momento di riaccendere i termosifoni: si comincia il 15 ottobre, ma lo Stivale è diviso in sei aree zone climatiche, con regole specifiche diverse. Chi non le rispetta le norme, va incontro a multe anche pesanti.
A cura di Biagio Chiariello
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L'accensione dei riscaldamenti quest'anno è prevista per il 15 ottobre nella maggior parte delle zone climatiche. L'Italia è infatti divisa in 6 aree con date di accensione che variano dal 15 ottobre al 1° dicembre, mentre lo spegnimento è previsto tra il 15 marzo e il 15 aprile, come stabilito dal DPR n.74/2013.

Ad esempio, se a Milano si potranno accendere i caloriferi già da domenica 22 ottobre, a Roma si dovrà attendere novembre, mentre a Bolzano i termosifoni sono già accesi dal 4 ottobre. Anche la durata non è la stessa, ad esempio nelle zone più fredde è consentito accenderli per una durata massima di 14 ore, mentre nelle aree più calde per un massimo di 6 ore giornaliere. Lo spegnimento è previsto tra il 15 marzo 2025 e il 15 aprile 2025.

Le date generali da conoscere sono comunque le seguenti:

  • Zona A (comprende Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa): qui i termosifoni possono essere accesi solo dal 1° dicembre al 15 marzo, per massimo sei ore al giorno.
  • Zona B (comprende Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani): termosifoni accesi l'1 dicembre e il 31 marzo, per massimo otto ore al giorno.
  •  Zona C (Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto): termosifoni accesi dal 15 novembre al 31 marzo, durata è massimo dieci ore al giorno.
  • Zona D (Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo): riscaldamenti accesi dal 1° novembre al 15 aprile per un massimo di 12 ore al giorno.
  •  Zona E (Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza): riscaldamenti accesi dal 15 ottobre al 15 aprile. La durata massima è 14 ore al giorno.
  • Zona F (Belluno, Cuneo e Trento:) in questa area non è prevista nessuna limitazione.

Va ricordato che, secondo quanto stabilito dal decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 16 aprile 2013, la temperatura massima consentita in casa è di 19 gradi, con una tolleranza di 2 gradi. I comuni possono, comunque, derogare a questa regola.

Chi non rispetta queste disposizioni rischia una multa: in caso di trasgressione sono previste sanzioni da un minimo di 500 euro a un massimo di 3.000 euro, come stabilito dalla direttiva dell'Unione europea di riferimento. A queste sanzioni possono aggiungersi eventuali altre penalità previste dai Comuni e dagli enti locali.

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