Risarcita per un tumore non diagnosticato: la paziente subì l’asportazione di un seno
Aveva subìto l’asportazione di una mammella per un tumore non diagnosticato: sarà risarcita con 542.500 euro. Il giudice monocratico della prima sezione del tribunale civile di Palermo, Marinella Laudani, stabilisce la condanna nei confronti del medico Antonio Marrazzo, del Policlinico universitario della città e della ‘Pamafir srl’. Alla somma, pagata in solido dalle tre parti condannate, vanno aggiunte le spese legali, pari a 21.450 euro. La 72enne si sottopose, negli anni ’90, ad una serie di controlli mammografici. Il medico non diede peso ad una “calcificazione puntiforme” rilevata nella stessa zona in cui, anno dopo anno, si era formato un tumore. La donna riuscì a sconfiggere la malattia solo grazie ad un’operazione notevolmente invasiva, che le costò l’asportazione di un seno.
La paziente si sottoponeva ogni anno ai controlli
Sono trascorsi quasi dodici anni dall’intervento subìto da una donna, ora 72enne, per curare un cancro al seno. Il giudice Laudani ha accolto la richiesta che la vittima dell’errore sanitario aveva avanzato con l’aiuto degli avvocati Pietro Visalli e Antonino di Fresco. In particolare, risale al medico Antonio Marrazzo una delle colpe principali, ovvero l’aver ridimensionato il campanello d’allarme rappresentato dalla presenza di una calcificazione puntiforme: il radiologo giudicò “poco significativa” la scoperta.
Sin dall’età di 45 anni, la donna era solita recarsi in ospedale per controlli mammografici, test che risultavano puntualmente negativi, almeno fino al 1996. L’esame, quell'anno, fu eseguito all’Istituto materno infantile e segnalava la presenza di una calcificazione puntiforme. Il radiologo definì la scoperta poco significativa, e un successivo test presso il poliambulatorio dalla società ‘Pamafir srl’, a cura dello stesso Marrazzo, non rilevava particolari novità. Fu solo tre anni dopo, nel 1999 che la donna fu informata della notizia: nella stessa zona si era formato un tumore di dimensioni notevoli, e durante l’operazione successiva fu costretta a subire l’asportazione del seno.