“Riportiamo Mara a casa”: la 30enne è in coma da due mesi in Australia per colpa dell’anoressia
Non molto tempo fa Mara Farci era partita per raggiungere l’Australia con una promessa, prendersi cura di sè stessa.
Ma circa due mesi fa la 30enne di Fluminimaggiore (Sud Sardegna), è stata trovata priva di sensi nella casa della famiglia che la ospitava: il suo corpo è collassato a causa di un’anoressia arrivata al limite, una problematica con cui la ragazza si trovava a fare i conti da quando era un’adolescente tredicenne.
Ora è in coma all'Alfred Hospital di Melbourne. I genitori Paolo e Donatella sono volati in Australia e sognano di riportare Mara a casa, ma i soldi per pagare il trasferimento non ci sono.
È il momento della solidarietà: è infatti partita la mobilitazione per consentire il viaggio di ritorno dall'altra parte del mondo all'ospedale Brotzu di Cagliari.
In Australia la 30enne ci era andata per lavoro: qui faceva la ragazza alla pari. La sua vita è cambiata due mesi fa. Una mattina è stata trovata riversa in uno stato di incoscienza. Secondo la diagnosi dei medici, Mara avrebbe avuto un collasso generale di tutti gli organi interni. Alla famiglia avrebbero dato poche speranze che possa risvegliarsi.
Il sindaco di Fluminimaggiore Marco Corrias ha avviato una raccolta fondi online, raccontando della sfida che attende "due genitori perbene e onesti, come tutta la famiglia, che finora a costo di enormi sacrifici sono riusciti a restare a fianco di Mara anche grazie ai contributi della comunità di Fluminimaggiore e della Caritas diocesana di Iglesias. Ora i medici dell'Alfred Hospital hanno concesso la possibilità di poter riportare Mara in Sardegna, all'ospedale Brotzu di Cagliari, ma con i pochi mezzi che hanno, i due genitori non riusciranno a farlo se non con un aiuto consistente".
"Il volo che dovrebbe riportare Mara in Sardegna", continua Corrias, promotore della colletta nazionale, "è un volo commerciale, perfettamente attrezzato però dal punto di vista dell'assistenza sanitaria. Costi proibitivi per una normale famiglia. Ecco perché ci siamo rivolti alla Farnesina, che tramite la Console generale a Melbourne, Hanna Pappalardo, sta seguendo la vicenda, anche se ha già fatto sapere che lei cercherà di reperire una parte dei fondi per il viaggio di Mara e dei suoi genitori".