Rintraccia il suo donatore e si presenta in chiesa dai genitori: “Sono viva grazie al suo rene”
Arriva da Nardò, comune del Salento, la storia di una donna che, con caparbietà, si è impegnata per rintracciare la famiglia della persona che, morta a soli 40 anni, con la donazione degli organi ha dato a lei che aspettava un rene la possibilità di vivere.
E quando ha capito chi era il suo donatore, si è presentata dai suoi familiari per ringraziarli. A raccontare la storia di questa signora, una donna di Taranto di 62 anni, sono i quotidiani locali secondo cui nei giorni scorsi la 62enne ha raggiunto la chiesa di Nardò in cui era in programma una messa in suffragio di Cristian Calignano, morto un anno fa.
Arrivata lì con suo marito, quando la messa è finita la donna si è presentata ai genitori e alla sorella di Cristian per esprimere tutta la sua gratitudine. Ha spiegato loro che è grazie al rene del figlio se è ancora viva.
Lo scorso anno la 62enne si è sottoposta al trapianto del rene e nei mesi successivi all’intervento è riuscita, dopo ricerche e tanta pazienza, a risalire all’identità del suo donatore e alla famiglia del ragazzo che aveva acconsentito a una donazione multiorgano.
A un anno esatto dalla scomparsa dell’uomo, ha quindi deciso di andare a rendergli omaggio e ringraziare i familiari che con la loro decisione hanno permesso a lei e ad altre persone in attesa di trapianto di continuare a vivere.
Cristian era molto noto nella sua città, era un grafico e creativo apprezzato anche per il suo impegno civile. Pochi giorni fa, a un anno dalla sua morte, il Comune di Nardò ha pubblicato la foto di un murale a lui dedicato.
"A un anno esatto dalla scomparsa di Cristian Calignano, per tutti Ciro, grafico e creativo neretino (autore di due murales in città), è tornato al suo posto il murale in suo onore realizzato su una plancia di via Personè. Gli amici hanno custodito la plancia e l’opera, fatta con la sticker art, durante i lavori di rifacimento del palazzo adiacente e oggi le hanno riportate al loro posto. Ancora una volta, più di mille parole, più di mille saluti", si legge nel post.