Rimini, si prostituiscono di nascosto dai mariti: “Per dare un futuro ai figli”

Da casalinghe a prostitute, tutto di nascosto dai mariti e compagni. È quanto avrebbero deciso di fare quattro riminesi di età compresa tra i 24 e i 49 anni, con dei compagni e cinque figli in tutto. La loro storia è apparsa su diversi quotidiani, dal Resto del Carlino a La Nazione. Le quattro neo-prostitute avrebbero tutte dei lavori di “copertura” – c’è chi fa la cameriera, chi la colf, la barista o la baby sitter – ma avrebbero deciso di dare il via all’altra particolare attività stanche dei loro guadagni. Per arrotondare il bilancio casalingo avrebbero insomma allestito una sorta di cooperativa a luci rosse: hanno affittato un appartamento in cui offrono le loro prestazioni sessuali e hanno iniziato a dividere le spese. Tutto, dicono, all’insaputa dei loro compagni. E così facendo, hanno spiegato, avrebbero iniziato a guadagnare anche 10mila euro al mese.

Attente a non spendere i loro soldi per non destare sospetti – Soldi che, stando al racconto offerto a La Nazione da una di loro, mettono in banca per dare un futuro migliore ai loro figli. Le quattro prostitute riminesi hanno anche raccontato di potersi permettere delle regole come per esempio quella di non “accettare” stranieri e anziani. La loro clientela è composta da uomini tra i 24 e i 50 anni e dagli uomini – hanno spiegato – verrebbero apprezzate anche perché “non professioniste”. “Ovviamente stiamo attente a non spendere i soldi che incassiamo per non destare sospetti non tanto nei nostri compagni, quanto nelle nostre madri. Però intanto ci divertiamo e facciamo soldi, tutti esentasse”, così le protagoniste della “cooperativa a luci rosse”.