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Rimini, il pesce Oscar sbattuto sul pavimento fino a essere ucciso: era la mascotte dell’ospedale

Trovato morto il beniamino dell’ospedale locale, amato da grandi e piccoli: il pesce Oscar è una specie attiva e curiosa, che si affeziona al proprietario. La Procura apre un’inchiesta: i colpevoli avrebbero prelevato l’animale dalla vasca sbattendolo a terra.
A cura di Matteo Pelliccia
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Era la mascotte dell'Ospedale Infermi a Rimini. La sera del 15 settembre è morto l'esemplare di pesce Oscar, beniamino di tutti, pazienti più grandi e piccoli, ospite da anni dei reparti di Pediatria e Chirurgia pediatrica.

Originario del bacino del Rio delle Amazzoni e del Rio Negro, in Sudamerica, in ospedale è giallo per la scomparsa del pesce. Secondo gli inquirenti, la sera del quindici settembre qualcuno avrebbe ucciso l'esemplare: lo sconosciuto ha prelevato l’animale dalla vasca, sbattendolo per terra.

Qui è stato ritrovato morto dal personale dell’ospedale, che immediatamente ha avvisato gli agenti di polizia. Il pesce Oscar è una specie molto intelligente, attiva e curiosa, che generalmente si affeziona al proprietario.

L'esemplare dell'ospedale riminese, infatti, spesso dava cenni di risposta agli umani che picchiettavano il vetro o vi si avvicinavano. Per tale motivo, all’Astronotus Ocellatus, nome scientifico della specie, è stato assegnato il nome proprio di persona con cui è conosciuto.

La Procura di Rimini, dopo la denuncia degli agenti sul posto, ha aperto un fascicolo di indagine e sono stati visualizzati i filmati delle telecamere di sorveglianza dell’ospedale. Dalle riprese, però, non sarebbero emersi elementi utili all’identificazione del colpevole.

Gli assassini del pesce adesso rischiano caro. L'articolo 544-ter c.p., infatti, punisce con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro, chiunque per crudeltà o senza necessità "cagiona una lesione ad un animale o lo sottopone a sevizie, o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili".

Recentemente la riforma Cartabia del processo penale ha modificato proprio la sfera giuridica del rapporto con gli animali, abolendo la "tenuità del fatto" nel caso dei maltrattamenti.

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