Rimini, bimbo disabile violentato dall’amico dei genitori che doveva accudirlo: 50enne condannato
Un 50enne riminese è stato condannato in primo grado a 6 anni e 6 mesi di reclusione con la pesante accusa di abusi sessuali su un minore disabile che la famiglia aveva affidato a lui per accudirlo in assenza di parenti. La sentenza, emessa dal gip del Tribunale di Rimini nei giorni scorsi al termine del processo con rito abbreviato, si riferisce a fatti avvenuti tra il 2016 e il 2017.
La vicenda giudiziaria infatti ha inizio sette anni fa dopo la denuncia di un operatore sanitario che aveva raccolto le confidenze del ragazzo, all’epoca minorenne. La vittima, undicenne a quel tempo, aveva riferito di chiari abusi sessuali da parte dell’amico di famiglia che si prendeva cura di lui due volte a settimana circa, quando i genitori non potevano essere in casa. Un racconto terribile che poi ha fatto scattare anche la denuncia dei genitori un mese dopo.
Ne era nata un’indagine della Procura riminese che però si è rivelata molto complessa e delicata a causa delle condizioni del ragazzino. L’undicenne infatti in un primo momento non era riuscito a riferire il suo primo racconto di fronte al consulente tecnico, incaricato dal pm. Era partita così una richiesta di archiviazione del pm contro la quale però si è opposta la famiglia. Una richiesta quest’ultima accolta dal Giudice che ha ordinato nuovi accertamenti.
È partita così una nuova fase di indagine, che ha previsto anche l’ascolto della sorella del ragazzino e un incidente probatorio durante il quale questa volta la vittima ha ribadito il racconto. In audizione protetta, il ragazzo ha ripercorso i fatti e ribadito i ripetuti abusi sessuali subiti nel corso dei due anni dall’amico di famiglia.
Ieri per l’uomo, che si è sempre professato innocente, è arrivato il verdetto di colpevolezza. Per lui il Giudice ha stabilito 6 anni e 6 mesi, stabilendo anche un risarcimento dei danni da definire in separata sede civile.