Rimini, aggressione omofoba al tiktoker avocadoGabb: “Insulti e sputi, poi la birra addosso“
Stava tornando a casa con il suo monopattino quando ha incrociato un gruppo di ragazzi che ha iniziato a insultarlo e sputargli contro fino a lanciargli della birra addosso. È quanto accaduto al famoso tiktoker italiano avocadoGabb, il cui vero nome è Gabriele Gentile, vittima di una vera e propria aggressione omofoba avvenuta sul lungomare di Rimini.
È stato lui a raccontare attraverso i suoi profili social, prima sul canale TikTok e poi su Instagram, quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica nella città romagnola dove, come ogni anno, si è tenuta la "notte rosa", un evento che coinvolge l'intera città con spettacoli, cucina, cultura e musica, e che vede la partecipazione di tantissime persone.
Mi viene da piangere: nella settimana del Pride
Tra queste quella sera c'era anche lui, avocadoGabb, pseudonimo di Gabriele, 20enne di origini pugliesi, attivista LGBTQ+, che lavora nell'albergo di famiglia a Rimini, diventato famoso sui social per raccontare la quotidianità del suo lavoro ma soprattutto gli aneddoti più divertenti dei clienti dell'hotel.
E così Gabb, dopo aver trascorso la serata in compagnia di amici, decide di tornare a casa perché, racconta "dovevo lavorare e quindi sono andato via presto". Mentre percorre la pista ciclabile del lungomare di Rimini incontra un gruppo di ragazzi che lui stesso descrive come giovani, sui 24-25 anni che lo prendono subito di mira.
Mi sento piccolo e impotente ma denuncerò
“Ero vestito di rosa in occasione della ‘notte rosa' – spiega nel suo video – avevo un crop top (una maglietta che lascia la pancia scoperta n.d.r.), forse hanno capito che fossi gay perché ero vestito di rosa, sta di fatto che hanno iniziato a fare insulti omofobi, a sputarmi e uno di questi mi ha lanciato della birra addosso”.
Nel video girato nei momenti successivi all'aggressione, si vede Gabb con i vestiti evidentemente macchiati e zuppi di birra e scosso per l'aggressione appena subita: “Mi viene da piangere, nella settimana del Pride”, tra le poche parole che riesce a pronunciare.
Il 20enne, in altri video girati nell'albergo di famiglia a Rimini, spiega poi di voler sporgere denuncia per l'aggressione subita ma soprattutto racconta di aver temuto per la propria incolumità dopo essere riuscito a sfuggire all'aggressione: “Se mi avessero raggiunto non so cosa sarebbe successo – spiega – mi sento così piccolo, così indifeso, come se non potessi far nulla per cambiare le cose, mi sento impotente”.