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Rigopiano: ipotermia, asfissia e schiacciamento, così sono morte le vittime dell’hotel

Nuovi aggiornamenti sull’inchiesta sull’hotel travolto dalla slavina. Il pm ha assicurato che le autopsie saranno fatte a tutti, anche se i parenti chiedono insistentemente la restituzione dei corpi. Le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo.
A cura di Biagio Chiariello
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25 morti, quattro dispersi, undici sopravvissuti. E’ passata una settimana esatta dalla strage dell’Hotel Rigopiano e mentre i vigili del fuoco continuano a scavare tra ciò che resta del resort a quattro stelle di Ferindola, in provincia di Pescara, l’inchiesta, che attualmente vede un fascicolo contro ignoti con le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio plurimo colposo, va avanti. Oggi pomeriggio Maria Cristina Tedeschini, procuratore che si occupa, con Andrea Papalia, delle indagini sul disastro del Rigopiano, ha infatti fornito ulteriori dettagli riguardanti gli ultimi sviluppi, e in particolar modo sulle possibili cause dei decessi all’interno della struttura alberghiera e sull’esito delle relative autopsie disposte sui corpi delle vittime.
Finora sono state effettuate 6 autopsie e altre 6 sono in programma- "I primi sei accertamenti autoptici che sono stati acquisti hanno dinamiche di decesso diverse l'una dall'altra. In alcuni casi, ci sono state morti immediate per schiacciamento, in altri casi ci sono stati decessi meno immediati con concorrenza di cause: schiacciamento, ipotermia e asfissia", ha spiegato Tedeschini, precisando che "non ci sono casi in cui la causa esclusiva è l'ipotermia. Abbiamo – ha aggiunto – casi di esclusivo schiacciamento e casi di concorrenza di cause, ma temporalmente assai prossime. Non abbiamo – ha ribadito – casi di esclusiva ipotermia". Al momento l'inchiesta coordinata dal procuratore Tedeschini e dal sostituto Andrea Papalia, non conta indagati. Le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo".

Il pm ha poi rivelato che "ci sono state molte richieste, anche pressanti, dei parenti delle vittime che vogliono la restituzione dei corpi, chiedendoci di evitare l'accertamento autoptico, che è un ulteriore passaggio doloroso. Il mio ufficio ha scelto come modalità operativa di accertare con assoluta precisione caso per caso cosa è successo. Questo è il motivo per cui sto dicendo ‘no, no, no' ai parenti che me lo chiedono. Faccio l'autopsia e la farò per tutti".

Il pm ha poi ribadito che i bollettini di avviso per il pericolo di valanghe erano stati diramati: “I bollettini Meteomont sono stati regolarmente redatti, trasmessi e ricevuti dai destinatari istituzionali. Questo è  un fatto certo”. In tal senso è da ricordare che il 18 gennaio scorso, il bollettino indicava un rischio valanghe 4 in una scala da 0 a 5. La Tedeschini ha comunque ammesso è che gli ospiti dell’albergo avevano già percepito la criticità della situazione: “La situazione complessiva, percepita dagli ospiti dell’hotel il 18 gennaio, era sicuramente di criticità, sia in mattinata sia, soprattutto, nel pomeriggio e c’era una diffusa volontà di lasciare l’albergo. Anche nella giornata precedente altre criticità erano state segnalate dal gestore dell’hotel, ma erano di altro tipo, ad esempio relative alla mancanza di gasolio e a problemi di viabilità”.

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