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Rigassificatore, scuole del savonese contro il progetto: “Diserteremo proposte della Regione in ambito ambientale”

Il collegio dei docenti dell’istituto scolastico di Quiliano ha espresso la volontà di “disertare qualsiasi proposta idi educazione ambientale, civica e di salute che pervenga dalla Regione Liguria o dagli enti ad essa collegati ritenendo ipocrita la richiesta di formare le coscienze degli studenti a valori che nella realtà vengono disattesi e calpestati”.
A cura di Davide Falcioni
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Si allunga l'elenco dei "no" al rigassificatore che dovrebbe vedere la luce nel 2026 a Vado Ligure, in provincia di Savona. Alla contrarietà di associazioni e comitati se n'è aggiunta infatti una particolarmente significativa, quella dell'istituto scolastico di Quiliano, Comune in cui verrebbero posati diversi chilometri di tubature e nel quale è già in corso una raccolta firme contro la realizzazione di un impianto di regolazione in località Gagliardi.

A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico infatti la dirigente Angela Cascio e il collegio docenti hanno approvato all'unanimità una delibera con cui prendono posizione contro il progetto, ne chiedono il ritiro immediato e annunciano la volontà di "disertare qualsiasi proposta idi educazione ambientale, civica e di salute che pervenga dalla Regione Liguria o dagli enti ad essa collegati ritenendo ipocrita la richiesta di formare le coscienze degli studenti a valori che nella realtà vengono disattesi e calpestati".

"No alle fonti energetiche climalteranti"

"Pur nella consapevolezza che la società occidentale attuale non può esimersi dall’assicurarsi approvvigionamento energetico certo, ma dubitando che questo possa continuare a provenire da fonti esauribili e climalteranti, esprimiamo la nostra totale ed unanime contrarietà all’intero progetto" si legge nella delibera riferita al collegio docenti, presieduto dalla Dirigente scolastica Angela Cascio, riunitosi nella seduta del primo settembre 2023 per l'inizio dell’anno scolastico 2023/2024.

Il documento espone nel dettaglio le ragioni della contrarietà all'opera: "l curricolo di Educazione Civica sviluppato nel nostro Istituto ha come argomenti fondanti l’educazione alla partecipazione democratica: nello stilare il progetto ‘Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti' le decisioni sono state assunte al di sopra dei cittadini e del nostro Ente locale, mostrando di non tenere conto della voce delle istituzioni, delle comunità, dei singoli individui, delle associazioni e dei movimenti sociali, civili e politici". Gli insegnanti, ricordando la crisi climatica già in atto e i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti, affermano di voler educare ai valori dell’Agenda 2030, "ponendo particolare attenzione alla salvaguarda del Pianeta per le future generazioni". Invece "il progetto ‘Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti' guarda all’immediato rendimento, sfruttando per un periodo breve ma in maniera intensa il territorio, compromettendolo per i decenni a venire, intervenendo sull’Area di Crisi Complessa di Savona, già pesantemente penalizzata e che sta cercando di sviluppare alternative in ambito produttivo, turistico, ricettivo e di sviluppo sostenibile".

"Il rigassificatore distrugge il nostro territorio"

I docenti continuano: "Orientiamo i nostri studenti a scelte negli studi che possano costituire occasione di lavoro nel rispetto della tipicità del territorio e degli organismi che vi convivono, formandosi come agronomi, biologi, ingegneri dell’ambiente, o semplicemente diventando coltivatori o gestori di attività di accoglienza turistica; il progetto ‘Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti' distrugge i campi di albicocche valleggine, eccellenza agroalimentare e presidio Slow Food, compromette l’habitat dell’Area Marina Protetta dell’Isola di Bergeggi, istituita con decreto del Ministero dell'ambiente il 7 maggio 2007, intacca e disturba la vita acquatica del ‘Santuario dei cetacei', dissuade visitatori, turisti e investitori distruggendo il desiderio dei nostri studenti di crescere e realizzarsi nel luogo in cui vivono".

"Le nostre famiglie hanno sofferto la presenza della centrale a carbone e la sua parabola discendente, pagando un pesante scotto sia in termini di salute sia di perdita di occupazione: il progetto ‘Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti', che prevede un orizzonte temporale inferiore al quarto di secolo, sembra riproporre lo schema dello sfruttamento intensivo del territorio, senza bilanciare il disagio con un benessere che deriverebbe da occupazione a lungo termine" sottolineano ancora i docenti all'unanimità.

"Pertanto, anche a nome di coloro che si riconoscono nei valori propugnati dal nostro Istituto, chiediamo l’immediato ritiro del progetto. Rifiutiamo l’idea che un qualsiasi ristoro in fondi, beni o servizi possa indennizzare il danno che si verrebbe a creare nell’immediato e per il futuro. Dichiariamo di disertare qualsiasi proposta in merito ad educazione ambientale, civica e alla salute che pervenga dagli Uffici Regionali della Liguria, dalle sue articolazioni o dagli Enti ad essa collegati e/o dagli altri enti promotori del progetto ‘Progetto Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti' ritenendo ipocrita la richiesta di formare le coscienze dei nostri studenti a tali valori che nella realtà vengono disattesi e calpestati" concludono la dirigente Angela Cascio e tutto il corpo docenti.

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