Ricoveri Covid in calo in Italia, report Fiaso: “Non c’è pressione su ospedali ma restiamo vigili”
In Italia calano ancora i ricoveri dei malati Covid, -19% negli ultimi 7 giorni. È questa la quinta settimana – è quanto emerge dal report Fiaso – con il segno negativo (-9% una settimana fa), che riguarda sia i ricoveri ordinari (-17%) che le terapie intensive (-44,4%). Scende al 39% la percentuale dei pazienti ricoverati per Covid, con insufficienza respiratoria o polmonite.
Fiaso evidenzia che è il primo calo dopo tre settimane di crescita. Si tratta di pazienti al 76% vaccinati da più di sei mesi, con una età media di 74 anni e nella gran parte affetti da altre patologie. La percentuale dei ricoverati con Covid, ovvero pazienti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari, arriva al 61%. Il 70% di loro è ricoverato in “bolle”, stanze di isolamento individuate nei reparti ospedalieri per i positivi che devono curare principalmente altre patologie.
Si registra inoltre un significativo calo nelle terapie intensive: -44%. Il 20% di questi pazienti non è vaccinato e l’80% vaccinato da oltre 6 mesi. L’età media dei non vaccinati in rianimazione è di 66 anni. In calo del 6% i pazienti con meno di 18 anni ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali della rete sentinella Fiaso. Questa settimana non si registra alcun ingresso di bambini in terapia intensiva Covid.
"Si conferma il trend positivo del calo dei ricoveri legati al Covid e non si registra pressione negli ospedali – spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore – ma restiamo vigili". Due le variabili da tenere sotto osservazione: il previsto calo delle temperature e gli effetti della riapertura delle scuole. "Non ci sono stati significativi passi avanti nella campagna vaccinale e ci sono fasce della popolazione fragile ancora esposte a rischi", aggiunge Migliore.