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Ricoverata in una Rsa contro la sua volontà, Dora vince la battaglia legale: “Ora può tornare a casa”

Potrà tornare a casa Dora Estdahl, l’80enne ricoverata in una Rsa ad Aulla contro la sua volontà. L’anziana, dopo una lunga battaglia legale condotta con la figlia contro l’amministratore di sostegno che aveva richiesto il ricovero, potrà tornare nella sua casa di Camaiore.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Dora Estdahl, foto da Facebook
Dora Estdahl, foto da Facebook

Ha vinto  la sua battaglia contro il Tribunale e l'amministratore di sostegno che aveva disposto il ricovero coatto in una Rsa: Dora Estdahl, 80 anni, potrà tornare a casa. A comunicarglielo, la figlia Anna, che con lei ha lottato per ottenere la revoca del ricovero. La donna era stata portata ad Aulla, in una struttura a 50 km dalla sua abitazione di Camaiore, ma aveva subito detto di non essere a suo agio. Ora l'anziana potrà tornare a casa.

"Mia madre era felicissima – ha raccontato la figlia Anna -. Insieme abbiamo vinto una battaglia non solo nostra, ma anche di tante altre persone. Già oggi possiamo andare a prenderla, dobbiamo solo organizzare il viaggio con un'ambulanza e poi tornare insieme a casa. Il fatto che possiamo farlo noi è importante, perché il viaggio di andata fu organizzato solo dall'amministratore di sostegno".

Il ricovero nella Rsa era stato richiesto proprio dall'amministratore di sostegno, anche se contro la volontà dell'anziana e della figlia Anna. "Il giudice ha finalmente capito che mia mamma può essere curata e assistita meglio a casa sua" ha sottolineato ancora, ricordando che Dora aveva detto che avrebbe preferito lasciarsi morire in Rsa piuttosto di vivere lì.

"In questi giorni tante persone ci hanno contattato, dandoci forza e facendoci capire che questo non è un problema isolato. Sono tante le famiglie che si scontrano con le istituzioni e non sanno come muoversi, tanti gli anziani che, contro la loro volontà, vengono chiusi in case di riposo. Questa è una cosa profondamente ingiusta".

L'anno scorso l'80enne ha avuto un ictus che ne ha ridotto movimenti e spostamenti, ma già negli anni precedenti era seguita da un'amministratore di sostegno. La sua unica figlia, infatti, si trovava spesso all'estero per motivo di lavoro. Questo però non le ha mai impedito di rimanere al fianco della madre e poi di battersi con lei per farla tornare a casa, dove potrà essere assistita con l'aiuto di una badante e con tutti i mezzi dei quali ha bisogno. "Spero solo che l'amministratore di sostegno non torni alla carica con un'altra richiesta di ricovero coatto".

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