Alessandro Coatti ucciso e fatto a pezzi in Colombia, lo zio del biologo: “Penso al traffico di organi”

Sembra siano stati due bambini a trovare, nella zona dello Stadio Sierra Nevada di Santa Marta, in Colombia, la valigia con i resti del ricercatore Alessandro Coatti, 42 anni. All'interno c'erano le braccia e la testa dell'uomo. A poca distanza, nel fiume Manzanares, il busto e le gambe avvolti in un sacco della spazzatura.
Proseguono le indagini per tentare di far luce sull'omicidio del 42enne, nato a Portomaggiore, in provincia di Ferrara, ma cresciuto ad Alfonsine (Ravenna).
"Quando mio fratello mi ha chiamato ero a lavorare ma ho capito che era successo qualcosa, il sangue me lo diceva. Alessandro voleva andare ad abitare in Sudamerica, per cui era andato a fare un giro per vedere; sarebbe dovuto rientrare la settimana prossima", ha raccontato a Il Messaggero Giovanni Coatti, zio del 42enne.
"Siamo increduli, non riusciamo a capacitarci", ha detto ancora lo zio a Il Resto del Carlino. "Era un bravo ragazzo, una persona aperta, solare. Non aveva nemici, non era litigioso. L’ipotesi della rapina non mi convince: lui non ostentava ricchezza. Non riesco invece a scacciare un pensiero: quello del traffico d’organi".
Come riportano i media colombiani, nell'ultimo anno sarebbero avvenuti almeno 13 delitti nelle stesse modalità e nella stessa regione. Ma non era mai accaduto che morisse un turista. Un fatto che per molti è insolito.
Coatti si era laureato alla Normale di Pisa in Neurobiologia Molecolare e poi era partito per frequentare un Master al University College London. Era ricercatore alla Royal Society of Biology. Nel 2024 però aveva deciso di lasciare l'associazione scientifica britannica e a gennaio era partito per un viaggio in America Latina.

Il 42enne era arrivato in Colombia il 28 marzo e pochi giorni fa, giovedì 3 aprile, aveva raggiunto Santa Marta. Del 42enne si erano perse le tracce venerdì. Il giorno dopo è avvenuto il macabro ritrovamento.
Il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha annunciato una taglia di 50 milioni di pesos (10.500 euro) per chi darà informazioni sull’omicidio. "Questo delitto non resterà impunito – ha scritto il primo cittadino nel post – . I criminali devono sapere che a Santa Marta la criminalità non ha posto. Li perseguiremo finché non saranno stati assicurati alla giustizia".
Mentre in Italia anche la Procura di Roma ha aperto un fascicolo d'indagine per omicidio, coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi. "Mia moglie aveva detto ad Alessandro di non andare in Colombia, ma lui ha deciso di partire. – ha raccontato lo zio – Ora dovremo dirlo alla nonna, non sappiamo se potrà reggere una notizia del genere".