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Ricercato da lunedì per il tentato omicidio del genero, arrestato Alex Lucchesi

È stato arrestato Alex Lucchesi, il 52enne ricercato per il tentato omicidio del genero 29enne. Lunedì 24 febbraio l’uomo ha sparato al giovane in un bar di Chiarano (Treviso). I Carabinieri lo hanno individuato vicino al cimitero di Ceggia. Sarà trasferito in carcere a Venezia in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio
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È finita con l'arresto la fuga di Alex Lucchesi, il 52enne ricercato dalla mattina di lunedì 24 febbraio per aver sparato alla schiena del genero di 29 anni, in un bar di Chiarano, in provincia di Treviso.

I Carabinieri del nucleo investigativo di Treviso e San Donà di Piave hanno individuato l'uomo nei pressi del cimitero di Ceggia (Venezia). Il giostraio di origine sinti, con numerosi precedenti alle spalle, è stato portato presso la caserma dei carabinieri di Treviso.

Dopo essergli stato notificato il provvedimento di fermo emesso dal sostituto procuratore Giulio Caprarola sarà trasferito nel carcere di Venezia in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

Il 29enne era stato colpito alla schiena da un proiettile mentre si trovava insieme ai figli all'interno di un bar-gelateria in via Zanardo, nel centro di Chiarano, in provincia di Treviso. Dalle prime ricostruzioni di quanto accaduto, la sparatoria è avvenuta intorno alle 11 di lunedì al culmine di una lite.

Sul posto erano immediatamente intervenuti i Carabinieri della stazione locale e il giovane, soccorso dal 118, era stato trasferito in elicottero al pronto soccorso di dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso. Sin da subito le sue condizioni, fortunatamente, non erano apparse gravi e il giorno successivo era stato dichiarato fuori pericolo.

Intanto, i militari dell'Arma si erano subito messi alla ricerca del 52enne che, dopo aver sparato al genero, si era dato alla fuga.

I Carabinieri avevano individuato e bloccato, nel tardo pomeriggio di lunedì, un 37enne figliastro dell'uomo indagato a bordo dell'automobile con cui il 52enne sarebbe arrivato sul luogo dell'agguato. A poca distanza, in una seconda vettura condotta dalla fidanzata dell'uomo, subito arrestata, era stata anche ritrovata la pistola con cui si riteneva che il latitante abbia sparato.

Secondo quanto è stato ricostruito nei giorni scorsi, alla base dell’agguato ci sarebbero dissapori e liti familiari. Si ipotizza anche un presunto tradimento non rivelato da genero al suocero.

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